TRIESTE. Le mucillagini dilagano. Ormai da quasi una settimana hanno invaso le coste di tutto l’Adriatico, ma potrebbero avere le ore contate. Almeno a Trieste e in Friuli Venezia Giulia. Le previsioni annunciano bora nella notte tra venerdì e sabato, una perturbazione prevista di forte intensità, tanto che ieri la Protezione civile regionale ha emanato un’allerta meteo. Nuove raffiche anche nei primi giorni della prossima settimana.
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Un cambio del tempo particolarmente atteso, in particolare dai bagnanti e dai pescatori, fermi giorni per l’impossibilità di utilizzare reti e imbarcazioni. Ma anche dai diportisti e dai gestori degli stabilimenti balneari. Intanto anche ieri il fenomeno è stato molto evidente. Particolarmente colpiti i porticcioli, con la patina giallognola che ha raggiunto ogni angolo tra le imbarcazioni. Colpo d’occhio evidente anche sulle Rive, dove le mucillaggini si sono ammassate nei vari bacini riempendoli completamente. In aggiunta a una puzza nauseabonda in alcuni punti. Al largo invece il materiale organico è presente a macchie o a fiocchi, visibili anche sotto la superficie.
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Sergio Nordio, dell’Osmer, l’osservatorio meteorologico regionale, anticipa che «siamo in attesa della bora, nella notte tra venerdì e sabato, forse già nel tardo pomeriggio, che dovrebbe rimescolare il mare e anche l’aria. Il week end invece sarà sereno, ma il vento dovrebbe tornare anche all’inizio della prossima settimana, contribuendo ulteriormente a migliorare la situazione attuale». Per Paola Del Negro, direttrice di Ogs, «serve però che la bora sia forte – sottolinea – questi fenomeni in passato finivano proprio con l’arrivo del vento, che riesce a disgregare le mucillagini e a rimescolare tutto. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore, vogliamo essere ottimisti, e pensare che davvero arrivi la bora a dissolvere gli ammassi, ormai sono presenti in grandi quantità, da giorni, lungo tutto l’Adriatico».
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A Trieste le vaste macchie sul mare sono ben visibili anche dall’altipiano, chiazze che raggiungono dimensioni considerevoli in alcune aree del lungomare, come accanto al molo Audace o al molo Bersaglieri, e che attirano la costante attenzione di triestini e turisti, fermi a scattare foto e video. Gli agglomerati sono talmente densi in alcuni punti, soprattutto nei porticcioli, che sembra quasi fuoriescano dall’acqua.
Nel frattempo tutti sperano in un cambio repentino della situazione. Ai pescatori fermi, si aggiungono anche i diportisti, che in questi giorni restano all’ormeggio. Ci sono poi gli stabilimenti balneari, che sperano in una soluzione già nel fine settimana, considerando le masse tuttora presenti in alcune zone della costa con più insistenza.
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L’Ogs già nei giorni scorsi ha rassicurato i bagnanti, ricordando che non ci sono rischi per la salute. Molti comunque preferiscono evitare di immergersi, in attesa che il meteo metta la parola fine a tutto. L’allerta parte dalle 18 di oggi, con nuvolosità variabile e caldo in giornata, afoso su pianura e costa, mentre dal tardo pomeriggio e fino a sera inoltrata saranno possibili piogge, anche forti. La zona con maggiore probabilità di temporali sarà tra la pianura e i monti, ma, come detto, il più atteso a Trieste e sulle coste sarà il vento. Ma il problema riguarda tutto l’alto Adriatico.