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Tra gennaio e aprile la mortalità in rapporto al numero di occupati è stata in provincia di Pavia superiore alla media nazionale, oltre che in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo rileva, sulla base dei dati dell’Inail, l’Osservatorio sicurezza e ambiente di Vega Engineering, società che fornisce alle aziende servizi proprio nell’ambito della salute e della sicurezza nel lavoro.
in «zona rossa»
Gli eventi fatali sono stati 3 nel primo quadrimestre dell’anno (in crescita rispetto ai 2 registrati tra gennaio e aprile del 2023) mentre il tasso di incidenza è il terzo più alto della Lombardia, dopo Brescia e Sondrio: 12,7 ogni milione di occupati, contro una media nazionale di 8,7 e una regionale di 7,3.
Tra tutte le province italiane Pavia ha il ventisettesimo peggior dato (in 34 province non c’è stata alcuna vittima sul lavoro).
L’Osservatorio Vega mette Pavia, assieme a Brescia (incidenza 18,2), Sondrio (13,4) e Mantova (11) in “zona rossa”, vale a dire l’incidenza degli infortuni mortali è superiore di 1,25 alla media nazionale. A Pavia si registra un aumento, rispetto al primo quadrimestre del 2023, anche del totale di morti sul lavoro, compresi cioè quelli “in itinere” (nel tragitto casa-lavoro o viceversa): si è passati da 3 (uno in itinere) a 5 (di cui 2 in itinere).
«Siamo arrivati alla fine del primo quadrimestre del 2024 e la Lombardia, come spesso accade, si trova ad indossare la maglia nera per numero di morti sul lavoro – dice Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega Engineering – sono 52 le vittime a fine aprile. Ma i numeri dei decessi, come sappiamo, devono essere rapportati alla popolazione lavorativa, che in Lombardia è la più numerosa rispetto a tutte le altre regioni. E infatti, quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa il risultato cambia e la Lombardia viene ancora inserita in zona gialla, con un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale. In effetti in Lombardia si verificano 7,3 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 8,7. Purtroppo questo dato positivo non viene riscontrato in tutte le province della regione: Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova presentano un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Brescia, a 18,2 infortuni mortali ogni milione di occupati».
malori fatali
Il 26 marzo un 49enne si è sentito male in una logistica di Landriano ed è morto durante il trasporto al San Matteo. Il 2 aprile un lavoratore stagionale romeno di 42 anni ha accusato un malore, poi rivelatosi fatale, in un vigneto a Montecalvo Versiggia. Il 29 aprile altra tragedia, stavolta all’Eni di Sannazzaro: anche in questo caso un operaio di 54 anni, Gheorghiu Aurel, dipendente di una ditta esterna di manutenzioni che opera in raffineria, è stato colto da un infarto. —