foto da Quotidiani locali
CASTELLAMONTE
Tornano ad accendersi i riflettori sull’ampliamento della riserva naturale dei Monti Pelati.
«La procedura per raggiungere tale finalità è stata avviata con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio geologico, naturalistico e paesaggistico dell'area. Il processo necessita di accordi tra vari enti e la popolazione locale», spiegano dal comitato La Voce dei Monti Pelati che ha intrapreso, in questi giorni, un’apposita raccolta firme sulla piattaforma internet change.org .
«L'espansione in previsione- spiegano da La Voce dei Monti Pelati- si inserisce tra importanti formazioni geologiche e strutturali, testimonianza dell'orogenesi alpina, che possono essere apprezzate attraverso escursioni tematiche. Questo ampliamento rappresenta un primo passo verso una protezione e valorizzazione più ampia e strutturata del territorio».
In pochi giorni, sono state oltre 500 le adesioni raccolte dall'iniziativa ma le firme crescono di ora in ora grazie ad un passaparola alimentato dai canali social e dai messaggi Whatsapp. Il comitato La Voce dei Monti Pelati è nato con lo scopo di tutelare la salute pubblica ed ambientale delle valli canavesane. Il sodalizio, in un recente passato, si era decisamente opposto all’ampliamento della controversa discarica di Vespia, ubicata nel territorio della città della ceramica, tra le frazioni Campo, Muriaglio e Preparetto. Anche quella battaglia fu combattuta con grande ardore e passione «perché bisogna mettere dei freni al consumo del territorio e a tutto ciò che lo degrada e lo deturpa», dicono dal comitato.
È possibile sottoscrivere la petizione cliccando su: https://www.change.org/p/ampliamento-riserva-naturale-dei-monti-pelati . La riserva naturale dei Monti Pelati, attualmente, si estende su un'area di circa 146 ettari sulla destra orografica del torrente Chiusella allo sbocco dell'omonima valle, situata tra i Comuni di Baldissero Canavese, Vidracco e Castellamonte. I Monti Pelati sono ben identificabili all'estremità occidentale delle verdi colline dell'anfiteatro morenico di Ivrea in quanto si presentano brulli e quasi completamente privi di vegetazione. Questa loro caratteristica è dovuta principalmente alla natura della roccia che li compone, oltre che all'erosione causata dalle precipitazioni.
