Lo spettro dell’antisemitismo (dopo l’ultimo fatto di cronaca dello stupro di una dodicenne ebrea) infiamma la campagna elettorale in Francia che vede il Rassemblement national di Marine Le Pen procedere a gonfie vele con i sondaggi che lo attestano intorno al 33%. Una crescita che avanza, forte anche dell’accordo con i neogollisti guidati da Eric Ciotti pronti a virare verso destra per ‘salvare’ la Francia dal declino. Una mossa eclatante che archivia definitivamente il dogma della “invotabilità” del partito di Le Pen e Bardella.
Lo stupro della dodicenne ebrea, dai particolari agghiaccianti che emergono di ora in ora, ha provocato lo sdegno collettivo e la reazione durissima della Le Pen. Dopo averlo definito un “crimine ributtante” ha accusato la gauche filo palestinese di alimentare l’odio contro Gerusalemme. Parole ribadite oggi in un post su Facebook. “L’aggressione antisemita e lo stupro di una bambino di 12 anni nelle Hauts-de-Seine ci rivoltano. L’esplosione di atti antisemiti in aumento del 300% rispetto ai primi tre mesi del 2023 dovrebbe allarmare tutti i francesi”, scrive la leader del Rassemblement national. “La stigmatizzazione di estrema sinistra degli ebrei per mesi, attraverso la strumentalizzazione del conflitto israelo-palestinese. rappresenta una vera minaccia per la pace civile. Tutti devono averne piena coscienza il 30 giugno e il 7 luglio recandosi alle urne”. In un post di due giorni fa compare una grafica con la scritta “la sinistra filoislamica presuppone la scomparsa di tutte le nostre libertà”.
Nel mirino la France Insoumise (Francia indomita) di Jean-Luc Mélenchon e le sue prese di posizione dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il leader della sinistra più radicale qualche tempo fa aveva parlato di un antisemitismo solo “residuale”, provocando la rivolta delle comunità ebraiche. Ieri, con una certa ambiguità, si è affrettato a dichiararsi “inorridito per lo stupro”, definendolo frutto del “razzismo antisemita”.
Ma è la leader del Rn a tracciare la rotta, prendendo tutti in contropiede e smentendo chi continua ad agitare lo spettro di una destra pericolosa e antisemita. Lo smarcamento, invece, è totale, come dimostra anche l’annuncio dell’88enne “cacciatore di nazisti”, Serge Klarsfeld, che voterà Marine Le Pen. Ma c’è dell’altro: il Rassemblement national ha ritirato l’endorsement alla candidatura di Joseph Martin che nel 2018 pubblicò un tweet antisemita. Un segnale forte, lanciato anche da Ciotti che ha rinnegato il sostegno a Louis-Joseph Percher, in corsa alle prossime legislative, per dichiarazioni antisemite e omofobe.
Il malconcio Emmanuel Macron, spiazzato dagli avversari, ha denunciato in Consiglio dei ministri “la piaga dell’antisemitismo” e ha dato istruzioni alla ministra dell’Educazione, Nicole Belloubet, di organizzare nei prossimi giorni “un momento di discussione” sul razzismo e l’antisemitismo. Che, ha detto, “non devono infiltrarsi” nelle scuole. Decisione condannata, però, dalla maggior parte degli insegnanti che hanno criticato “la strumentalizzazione di un dramma in un contesto di crisi politica e democratica”.
Intanto si delineano i particolari agghiaccianti dello stupro della dodicenne ebrea, che i giornali francesi hanno scelto di proteggere dietro un nome d’invenzione, Yaelle. Due coetanei di 12 e 13 anni sono indagati per lo stupro, un terzo è considerato testimone. I risvolti della vicenda sono di una barbarie inaudita: la ragazzina è stata insultata, minacciata di morte e violentata dal branco mentre uno dei tre filmava tutto. Secondo i dati ufficiali del governo, gli atti antisemiti in Francia sono fortemente aumentati nel primo trimestre 2024, con ”366″ episodi tra gennaio e marzo, in aumento del 300% in un anno.
L'articolo Francia, l’antisemitismo irrompe sul voto. Le Pen accusa la sinistra radicale e spiazza tutti. Macron alle corde sembra essere il primo su Secolo d'Italia.