Ci sarà tanta Italia di qualità e i fari saranno puntati soprattutto sugli atleti ancora non qualificati per i Giochi a Parigi nella sessantesima edizione del Trofeo Settecolli, il meeting di nuoto più antico al mondo che torna come ogni giugno a segnare il confine tra la parte più dura della preparazione e la volata finale in vista dell’evento più importante dell’anno che in questo caso sono i Giochi Olimpici di Parigi.
Manca poco più di un mese e dunque allarmi e preoccupazioni sono valide solo in parte in caso di prestazioni non all’altezza di chi ha già in tasca in pass per i Giochi. Per loro questa di Roma è solo una tappa di passaggio, molto più divertente per la presenza del pubblico, in vista dell’obiettivo finale. Tra i già qualificati i fari sono puntati soprattutto su Thomas Ceccon che è iscritto a tante gare ma potrebbe aspirare ad un 100 stile di qualità per cancellare la brutta prova dei campionati italiani dove era reduce da qualche acciacco e magari a un 200 dorso che ponga una seria candidatura per entrare nell’elite olimpica anche sulla distanza doppia.
Attenzione anche a Gregorio Paltrinieri che la sua apparizione la farà, fugace ma come sempre di qualità. Non si è ancora spenta la eco della leggendaria vittoria di Belgrado che già è tempo di tornare in piscina a giocarsela con il campioncino in grande ascesa, l’irlandese Daniel Wiffen. L’altra su cui puntare i fari è Benedetta Pilato che se la vedrà con Ruta Meylutyte in particolare nei 100 rana dove sarà chiamata a confrontarsi fra poco più di 40 giorni a Parigi.
Al momento sono 15 gli atleti azzurri già qualificati per Parigi ma l’impressione è che il contingente possa quantomeno raddoppiare anche perchè ci sono da coprire tante caselle delle staffette che si sono qualificate in massa grazie ai risultati del Mondiale di Doha. Ci sarebbero, ad esempio, da assegnare tutti i posti nella farfalla veloce, sia maschile che femminile. In chiave staffetta Alberto Razzetti tra gli uomini e Costanza Cocconcelli tra le donne hanno dato buoni segnali in chiave staffetta mista ma trovare, anche in extremis, almeno due specialisti in grado di concorrere nella gara individuale e dunque essere alternativa anche in chiave staffetta non sarebbe male ma non sarà facile.
Nella rana maschile c’è da completare il roster alle spalle di Nicolò Martinenghi e l’impressione è che sarà lotta a tre tra Ludovico Blu Art Viberti, che ha rappresentato l’Italia a Doha, Simone Cerasuolo, che ha cercato di allungare il suo raggio d’azione fino ai 100 rana dopo aver ottenuto ottimi risultati sui 50, e il vice-campione europeo di Roma Federico Poggio, che ha il personale migliore e deve ritrovarsi dopo una prima parte di stagione di livello non straordinario.
Tra gli atleti protagonisti nell’ultimo triennio non ancora qualificati che devono lanciare un segnale chiaro ci sono sicuramente Margherita Panziera, che ha dovuto fare i conti con problemi fisici importanti nell’ultima stagione, e proverà a staccare il pass olimpico in extremis sui 200 e anche sui 100 dorso, Martina Carraro, che, assieme a Francesca Fangio e Lisa Angiolini, da vice-campionessa continentale, darà l’assalto alla qualificazione olimpica in una gara su cui si è concentrata ultimamente, i 200 rana, c’è Federico Burdisso, all’ultima chiamata per cercare di andare a Parigi a difendere il podio a Cinque Cerchi nei 200 farfalla e c’è Marco De Tullio che sa come si trova il guizzo vincente al momento giusto e vuole tornare sui livelli che gli competono.