Cambio della guardia alla direzione dei Servizi Sociali dell’Ulss 2 di Treviso. Dal 1° luglio nuovo direttore al posto di Roberto Rigoli, sarà Pasquale Borsellino, psicologo, attualmente direttore dell’unità organizzativa dei Servizi Sociali per l’area Famiglia, minori, giovani e Servizio civile della Regione, dopo aver guidato l’Unità complessa Infanzia adolescenza e famiglia dell’Ulss 2 e lavorando sempre a contatto con territori, i distretti e consultori sul fronte del disagio.
Roberto Rigoli, che ha concluso il suo incarico in questi giorni, è in predicato di andare a dirigere il distretto di Treviso, quello Sud, dove c’è a un reggente in seguito alla quiescenza dell’ex numero uno Maurizio Sforzi.
In ogni caso avrà una specifica consulenza ad alto tasso tecnologico per l’azienda sanitaria nell’ambito della riorganizzazione territoriale della sanità pubblica.
Un avvicendamento che era nell’aria – indiscrezioni trapelate ancora a febbraio – sin da quando il direttore generale Francesco Benazzi era stato riconfermato dal presidente della Regione Luca Zaia, ottenendo il secondo mandato alla guida dell’azienda sanitaria della Marca.
Roberto Rigoli era stato sì riconfermato, così come erano stati rinnovate anche le altre due posizioni apicali del vertice dell’Ulss2, Stefano Formentini direttore sanitario e Patrizia Mangione direttrice amministrativa.
Nel curriculum di Pasquale Borsellino la laurea in psicologia al Bo, una formazione in psicoterapia dei disturbi psicosomatici al Riza di Milano, poi il periodo di volontariato come psicologo alla Neuropsichiatria infantile del San Giacomo di Castelfranco, dove in poco tempo era diventato responsabile dei consultori familiari e dell’Ufficio tutela minori.
Quanto a Rigoli, classe 1959, storico microbiologo del Ca’ Foncello dal 2020, anno del Covid e dell’emergenza pandemica, ha vissuto sull’ottovolante, pardon nel suo bunker all’ospedale di Treviso.
Poi le accelerazioni e gli strappi, tanto improvvisi quanto clamorosi: prima la promozione a supercoordinatore responsabile delle 14 Microbiologie regionali e l’esordio come spalla del presidente della Regione, Luca Zaia, durante la conferenze stampa alla Protezione civile di Marghera, quindi l’inchiesta della Procura di Padova per i tamponi rapidi dov’è stato indagato – è in corso ora il processo – con l’allora direttrice dell’azienda Zero, Patrizia Simionato.
Infine, nella primavera del 2021, la nomina a sorpresa a direttore dei Servizi Sociali, dopo 33 anni di “cacciatore di microbi” in laboratorio, e vicepresidente dell’ Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli).
Roberto Rigoli in questi tre anni ha curato i rapporti tra azienda sanitaria Rsa e Ceod, in stretta sinergia con la conferenza dei sindaci. Rigoli era succeduto al reggente Franco Moretto, a sua volta subentrato a George Louis Del Re, che è in pensione dal 2020.
Per Rigoli, in attesa della direzione del distretto - imminente il concorso? – ecco la mission affiatagli dal direttore sanitario Francesco Benazzi, ad alto tasso tecnologico: la sua nomina privilegia la sua competenza sull’hi-tech, con cui dovrà disegnare la nuova sanità territoriale, imperniata sulle nuove strutture di medicina territoriale, svolta epocale nel modello sanitario della Marca.
E – per ultimo, ma non certo in coda – sfruttando al massimo l‘impiego dell’AI, ovvero l’intelligenza artificiale, dove la sanità di Treviso ha dato già segnali vistosi di applicazioni concrete, molto importanti, che la pongono all’avanguardia clinica.
