CASCINETTE D’IVREA. Brutta tegola per alcuni Comuni dell'Eporediese e del Chivassese in questi giorni alle prese con il “crollo” della Gmi servizi srl, importante azienda della ristorazione con sedi a Ivrea e Volpiano e circa 350 dipendenti, che gestiva le mense di scuole, e case di riposo (nel Cuneese).
In Canavese il problema interessa i Comuni di Cascinette d’Ivrea, e quelli dell’Unione montana della Dora Baltea (Tavagnasco, Quincinetto e Quassolo) per i quali si occupava della refezione scolastica.
Hanno quindi corso il rischio di restare senza il pasto i bambini delle materne, che vanno a scuola fino a venerdì 28 giugno. Tuttavia in tempo record i Comuni hanno già individuato delle soluzioni alternative.
Per comprendere la vicenda occorre fare un passo indietro di qualche giorno. L’azienda, con una lettera inviata ai Comuni la scorsa settimana, ha comunicato di aver presentato domanda di liquidazione giudiziale in proprio al tribunale di Torino. Senza indicare il motivo che potrebbe essere legato a difficoltà finanziarie, oppure a scelte strategiche. Sarà quindi il Tribunale, dopo l’esame della domanda a nominare un liquidatore (di solito un professionista esterno), che valuterà l’iter da seguire. «Che potrebbe anche voler dire mantenere in piedi l’attività – spiega il sindaco di Cascinette Davide Guarino – nel caso in cui ci siano appalti in corso per poter pagare i dipendenti e fornitori. Noi abbiamo cercato di saperne di più attraverso il legale dell’azienda che al momento non ci ha ancora risposto. Il nostro primo pensiero è stato individuare una soluzione per non lasciare i bambini senza il pranzo assegnando un incarico provvisorio. La nostra fortuna è di avere una cucina e una cuoca nel plesso scolastico. Penseremo poi a indire un nuovo appalto per il prossimo anno scolastico».
E così farà anche il neo sindaco di Tavagnasco Moreno Nicoletta, attraverso l’Unione montana.
«L’appalto con la Gmi servizi scade a fine giugno – fa sapere Nicoletta – E quindi non verrà rinnovato, come invece accadeva da sette anni a questa parte. In questa fase però siamo in un limbo, in attesa della nomina di un liquidatore. Intanto, in accordo con la direzione dell’istituto comprensivo di Settimo Vittone, abbiamo inviato una lettera ai genitori informandoli della vicenda. Invece per il pasto l’unica soluzione praticabile era quella del pranzo al sacco preparato dai genitori». Dei segnali di crisi però c’erano: «Il servizio era eccellente – dice Nicoletta – ma i menù variavano sovente con la giustificazione della mancanza dei prodotti». «I dipendenti della Gmi, in servizio nei nostri piccoli Comuni – gli fa eco Guarino – lamentavano stipendi arretrati e si erano rivolti ai sindacati».
Sul fronte sindacale la vicenda, per quando riguarda gli addetti canavesani della Gmi servizi, è seguita da Francesco Sciarra della Uiltucs Ivrea e Canavese.
«La soluzione più facilmente percorribile – spiega il sindacalista Sciarra – è che i Comuni nell’indire un nuovo appalto chiedano il mantenimento degli addetti attualmente sospesi dalla Gmi servizi in attesa delle determinazioni del curatore della liquidazione giudiziale. Così ha già fatto ad esempio il Comune di Verolengo per i sei dipendenti che si occupano del servizio nelle loro scuole». La Gmi servizi ha comunicato alla giunta regionale del Piemonte, all’ispettorato del lavoro, alle stazioni appaltanti e alle organizzazioni sindacali di trovarsi nell’indifferibile necessità di procedere al deposito di ricorso per la liquidazione giudiziale in proprio lo scorso 10 giugno. Lydia Massia