Se il mercato immobiliare di Milano è ormai saturo, Roma è una piazza sempre più promettente grazie ai fondi del Pnrr e del Giubileo. E gli operatori istituzionali fanno shopping. Anche nell’hôtellerie.
«Quando Milano scende, Roma sale» recita un refrain degli operatori immobiliari e in questo momento è davvero calzante. Spiega il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, «Milano ha già dato tanto, il settore è saturo ed è difficile avviare operazioni che non siano molto onerose. Roma, invece, è sulla rampa di lancio. Viene da vent’anni in cui non si è fatto nulla, fase culminata con l’amministrazione Cinque stelle di Virginia Raggi che ha bloccato qualsiasi iniziativa del settore». Ora, grazie ai fondi del Giubileo e del Pnrr, e a una situazione di bassi prezzi, i grandi investitori trovano la Capitale appettibile. D’altronde il mattone romano è in tale stato di abbandono che le occasioni non mancano. Si va da palazzi di prestigio lasciati all’incuria a vecchi alberghi e uffici che hanno visto le ultime ristrutturazioni trent’anni fa. Che l’amministrazione capitolina punti in alto è stato confermato dalla presenza del sindaco, Roberto Gualtieri al Mipim di Cannes, la fiera di riferimento del real estate, dove ha presentato «Transforming Roma» il piano di riqualificazione della Capitale.
Gli investitori stanno rispondendo positivamente. E i progetti diventano realtà come testimoniano i numerosi palazzi ingabbiati dalle impalcature. L’ultima operazione, in ordine di tempo, è quella di Coima, gruppo che fa capo a Manfredi Catella, leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali. Dopo la grande riqualificazione urbana di Porta Nuova a Milano, che ha contribuito in modo determinante alla trasformazione della città, Coima è sbarcata a Roma, rilevando tre immobili di pregio nel centro storico del valore complessivo di oltre 200 milioni di euro e una superficie totale di circa 45 mila metri quadri: Palazzo Verospi in via del Corso, sede della presidenza del Consiglio; quell’esempio di architettura liberty che è Galleria Sciarra, dove si trova l’Anac, l’Autorita nazionale anticorruzione, nel rione Trevi; infine, Palazzo Monte, in zona Campo de’ Fiori, che ospita il consiglio di Stato.
Coima ha acquisito le quote del fondo Sapphire finora detenute da Zurich e Morgan Stanley, di cui facevano parte questi trophy asset, diventandone gestore e principale investitore. L’obiettivo è la loro valorizzazione con interventi per ridurre le emissioni e favorire il risparmio energetico. «Roma è un mercato con una valenza strategica per noi e una città con un grande potenziale per interventi di riqualificazione urbana» ha commentato Gabriele Bonfiglioli, chief investment officer di Coima per spiegare il senso dell’operazione. Finint Investments, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint, ha invece puntato fuori dal centro, acquisendo 13 terreni con una capacità edificatoria di 220 mila metri quadri, a nord della Capitale, nel quartiere Bufalotta-Porta di Roma, dove verrà realizzato l’importante progetto di rigenerazione urbana battezzato NoMo District. Questo prevede la creazione di un polo abitativo sostenibile per aspetti ambientali ed energetici, con immobili che ospiteranno servizi pubblici, spazi a uso commerciale e appartamenti residenziali, per un investimento di oltre 100 milioni di euro.
L’operazione è stata condotta tramite il fondo immobiliare Tulipa, gestito da Finint Investments con ARECneprix in qualità di asset manager e special servicer del credito e può contare sul supporto finanziario di primari investitori istituzionali, tra i quali il Fondo Olympus che è un fondo dedicato alla valorizzazione di crediti, anche leasing, garantiti da immobili e alla gestione di asset real estate. L’area della Bufalotta ha notevoli possibilità di sviluppo dal punto di vista immobiliare, grazie alla sua posizione vicino al Grande raccordo anulare e ai quartieri di Montesacro, Parioli e Fleming. Grande dinamismo anche nel settore dell’hôtellerie con progetti che si legano a interventi di miglioramento urbanistico. Due esempi sono il Four Seasons a Palazzo Marini in piazza San Silvestro e il Mandarin Oriental al complesso dei villini di via Boncompagni. La prima operazione prevede un investimento totale, collegato direttamente o indirettamente all’opera, di 531 milioni di euro. Oltre all’albergo di lusso, si prevede una modifica della centralissima piazza San Silvestro con l’inserimento di alberi e spazi verdi. Aree con piante per migliorare gli esterni, rientrano anche nel progetto del Mandarin che comprende la rigenerazione dei villini, con il restauro dei locali, la creazione di strutture sotterranee per collegare gli edifici e di unità adiacenti.
