Oltre 2 mila penne nere hanno raggiunto Bibione per prendere parte alla sfilata in occasione del raduno Triveneto degli alpini.
Un appuntamento che ha visto un impegno notevole anche dei gruppi del Friuli, soprattutto della Bassa, che si sono resi disponibili per aiutare le sezioni venete nella logistica e nell’organizzazione di un evento che vedrà arrivare circa 20 mila persone.
Intanto, da venerdì mattina alle 7, fino a sabato sera alle 18, le sezioni Ana di Cadore, Carnica, Gemona, Udine, Pordenone e Venezia, proprio per rimarcare l’importanza e la sacralità del fiume nelle due guerre mondiali e per i luoghi in cui si trovano e si trovavano gli alpini e i loro reparti, hanno creato una staffetta che ha preso il nome “Discesa del Tagliamento”.
Sono stati tre i rappresentanti del Basso Tagliamento, Italo Perosa, Giovanni Cicuto e Silvano Bandolin, a partire dal passo della Mauria a seguito degli atleti. «Il primo tratto era affidato alla sezione Cadore fino a Forni di Sopra - spiega Perosa - poi la sezione Carnica ha proseguito fino a Venzone passando il testimone a quella di Gemona che lo ha successivamente consegnato alla sezione di Udine che si è fermata a Pinzano per la notte».
La sezione Pordenonese è ripartita ieri mattina alla volta di Morsano per proseguire fino a San Giorgio al Tagliamento dove si è data il cambio con la sezione di Venezia che ha raggiunto il piazzale Zenith di Bibione.
A San Michele al Tagliamento però la staffetta si é separata, una parte ha proseguito, come detto, lungo la sponda veneta, mentre l’altra ha fatto il percorso parallelo, passando per Ronchis, Latisanotta, Latisana, Gorgo, Pertegada, Lignano e ricongiungendosi ai veneti sul ponte di Bevazzana, per entrare insieme a Bibione.
«È stato un percorso lungo, ma anche appassionante, per il quale è stata pensata una fermata speciale alla sorgente del Tagliamento dove abbiamo lasciato un mazzo di fiori - prosegue il capogruppo della sezione di Latisanotta - a simboleggiare l’unione ideale di tutte le sezioni che sorgono lungo il suo corso».
Per un evento che si è esteso dalle Alpi a quota zero, è stato scelto un ramo di pino come testimone, un ulteriore simbolo dei monti che ha raggiunto il mare, passando di mano in mano.
Come in tutte le occasioni ufficiali, in ogni cittadina attraversata dalla staffetta gli alpini hanno trovato ad accoglierli le sezioni del luogo, nei pressi dei monumenti ai caduti ai quali sono stati deposti dei fiori. «In alcune tappe, laddove ci fermavamo, ci hanno atteso anche dei cittadini e alcuni rappresentanti comunali, dove invece c’erano delle caserme, come a Venzone e a Gemona, abbiamo avuto gli ufficiali ad accoglierci», spiega Perosa.
Intanto anche il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero ha raggiunto il Veneto, dove ha partecipato, ieri mattina, alla messa a Cesarolo officiata dal vescovo di Pordenone, con i rappresentanti di numerosissime sezioni.
La staffetta è arrivata a Bibione poco prima delle 18, orario in cui era previsto l’alzabandiera che ha dato l’inizio ufficiale al raduno alpino triveneto.
Stamattina ci sarà l’ammassamento in piazzale Zenith per gli onori, prima di iniziare a sfilare in direzione Corso del Sole, via delle Costellazione, viale Aurora per raggiungere il palco allestito in piazza Fontana verso le 13.30.
