I tempi sono importanti, in questa storia, perché come sia finita l’avete già capito: quell’albero, un grosso olmo, è crollato nel cortile della scuola. È successo pochi giorni fa, nella notte, siamo alla scuola dell’infanzia statale di Volpago.
Era marzo del 2022 quando il comitato genitori della scuola stessa – assieme alle insegnanti – rilevava il problema in un sopralluogo: la pianta non è sana, ha un parassita, una potatura l’ha sbilanciata.
Inoltre, la piattaforma di legno alla base, quella dove posa anche un tavolino che i bambini usano, comprime «il normale accrescimento della pianta». Insomma, quell’olmo rischia di crollare a terra, il pericolo è evidente quanto grave, questo il messaggio. «A fronte di quanto sopra descritto – e delle foto che di seguito si allegano – ci permettiamo di suggere all’amministrazione comunale e all’ufficio competente di effettuare un sopralluogo con un tecnico competente preposto a valutare la stabilità della pianta e a garantire la sicurezza delle persone (bambini in primis) che si trovano a sostare o transitare sotto alla stessa», scrivono in maniera formale i genitori in una lettera al sindaco.
È il 21 gennaio del 2023 quando parte la lettera formale all’amministrazione comunale, ufficio cultura nello specifico, oggetto: «Stato di salute olmo – giardino scuola dell’infanzia Volpago». Oltre a segnalare il problema, i genitori propongono anche una soluzione: «Ci permettiamo di suggere all’amministrazione comunale e all’ufficio competente di effettuare un sopralluogo con un tecnico competente preposto a valutare la stabilità della pianta e a garantire la sicurezza delle persone (bambini in primis) che si trovano a sostare o transitare sotto alla stessa»
Prosegue la lettera: «L’ipotesi che vorremmo suggerire di valutare, previa vostra verifica, è quella dell’abbattimento e della sostituzione del suddetto olmo con un’altra pianta di specie autoctona e con una maggiore predisposizione alla resistenza a patologie in grado di compromettere direttamente o indirettamente la stabilità strutturale della pianta (ad esempio carpino bianco), visto il particolare contesto in cui questa si troverà a vegetare (presenza di bambini). Certi di una vostra particolare attenzione alla questione, rimaniamo disponibili per eventuali confronti in merito».
Passano i mesi, il Comune non fa nulla. La pianta resta lì, criticità irrisolta, pericolo pure. Quasi un anno e mezzo dopo quella lettera, l’olmo cede di schianto e crolla. Perché non si è fatto niente, prima? «Personalmente non avevo visto la lettera del comitato genitori – spiega ora il sindaco Paolo Guizzo, dopo essersi informato del caso con i dirigenti preposti – la lettera era arrivata ma non protocollata. In ogni caso, era previsto l’abbattimento dell’olmo proprio in occasione della chiusura estiva della scuola».
Troppo tardi. Non si poteva e doveva intervenire prima? «Era meglio farlo prima, col senno di poi è evidente - ammette il sindaco - anche se non è sempre semplice intervenire su piante storiche, bisogna bilanciare esigenze di sicurezza con quelle di tutela del verde, come stiamo facendo con il gelso all’Ipab, che ha problemi e stiamo monitorando». Infine, sottolinea il sindaco, «l’olmo a scuola è caduto per un temporale, non per una pioggerellina di primavera».