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Iga Swiatek, superando piuttosto agevolmente Cori Gauff, è stata la prima a staccare il pass per la finale del Roland Garros 2024, terza consecutiva e quarta in carriera (dove affronterà una straordinaria Jasmine Paolini), in quello che è sempre più il suo torneo. La polacca ha affermato in conferenza stampa di non conoscere benissimo la sua prossima avversaria, seppur parlino entrambe la stessa lingua (la madre di Jasmine è polacca). Inoltre, la n.1 del mondo ha ribadito come la normalità e il gestire ogni partita quasi sempre come fossero tutte uguali sia la sua più grande forza.
D: “Dall’esterno so che non lo è, ma ora diremo ‘come al solito’ Iga Swiatek va in finale al Roland Garros. Dal tuo punto di vista, ti sei mai abituata? Sembra normale, come se fosse un qualcosa che ti appartiene, o c’è ancora un po’ di nervosismo per arrivarci?“
Swiatek: “Dopo il torneo di solito mi colpisce quello che ho ottenuto, ma durante mi sento come se avessi solo bisogno di giocare un’altra partita. Certo, a volte è difficile non vedere cosa c’è in gioco e che atmosfera c’è attorno a queste partite, quindi ancora non sono del tutto abituata. Non è ancora routine. Ma d’altra parte quando sono davvero concentrata sul lavoro e sul tennis posso rendere la situazione tale perché è il modo più semplice per far bene“
D: “Forse è un po’ presto per chiederlo perché c’è ancora una partita da giocare, ma mi piacerebbe sapere se ci sono cose che di solito fai dopo un titolo, e a maggior ragione a Parigi dopo i tre titoli che hai vinto qui? Non so, andare da qualche parte, andare a cena o cose del genere“
Swiatek: “Non c’è mai stata una routine perché ogni volta è stato diverso. Onestamente non c’è molto tempo per festeggiare perché il tour è lungo, e tu vuoi tornare a casa. L’anno scorso un po’ ho festeggiato, ma ad esempio due anni fa neanche lo ricordo. Onestamente non pianifico nulla, viene tutto in maniera spontanea“
D: “Come vedi e cosa ne pensi del paragone con Nadal? La stampa francese ha inventato un verbo, Nadaliser, per descrivere il tuo percorso qui al Roland Garros, per paragonarti a lui“
Swiatek: “Tra quattordici anni vedremo se il percorso è simile, anche se per me tutto ciò è meraviglioso. Non mi sarei mai aspettata di essere paragonata a Rafa perché lui per me è sopra chiunque altro, è una leggenda assoluta. Come ho detto lo vedremo tra un paio d’anni, ma sono orgogliosa di me stessa per come stia giocando in maniera solida qui e di essere menzionata nella stessa frase con Rafa“
D: “Puoi spiegare da dove viene la tua alta fiducia sulla terra?“
Swiatek: “Perché la superficie rende il mio gioco migliore e la mia impugnatura mi permette di spingere di più. Posso giocare più punti in difesa perché è un po’ più lenta, ma d’altra parte alcune volte ho anche più tempo per attaccare. Quindi sento solo di saperla sfruttare al meglio“
D: “Ho avuto la rara opportunità di vederti perdere a Stoccarda, e penso sia l’ultima partita che hai perso sulla terra. Cosa è cambiato da allora? Cosa stai facendo diversamente per non perdere più?“
Swiatek: “Spero che ti sia piaciuta quella partita. So cosa ho sbagliato a Stoccarda, ed è stato abbastanza facile per me risolverlo. Mi sono solo allenata un po’ di più prima di Madrid con il mio allenatore. Lui a Stoccarda non c’era, ed era come se non avessi nessuno che mi dicesse cosa fare prima del match e lavorasse con me su alcune cose anche perché non c’era molto tempo. Qui sicuramente sto usando i giorni senza partite per allenarmi un po’ di più, e a Madrid e Roma è stato lo stesso. Questi giorni di riposo mi hanno permesso di abituarmi un po’ di più alle condizioni e lavorare su alcuni elementi che non sentivo perfetti“
D: “Paolini ha appena vinto, possiamo avere qualche tuo pensiero sull’affrontarla in finale?“
Swiatek: “Abbiamo giocato tanto tempo fa, quindi devo prepararmi tatticamente e vedere quale sia il suo gioco al momento perché sta avendo la sua miglior stagione, quindi di sicuro avrà cambiato qualcosa. Vedremo, onestamente non ho visto sue partite quindi per me non c’è molto da dire. Voglio solo concentrarmi su me stessa, prepararmi tatticamente e provare ad essere solida con il mio piano di gioco“
