PORDENONE. Un insieme di emozioni difficile da spiegare a parole, tra gioia, sorrisi, abbracci e commozione; il tutto condito dall’affetto e dai forti applausi da parte del pubblico; presenti più di duecento persone. A regalare tutto questo sono stati una ventina di anziani residenti nelle casa di riposo cittadine, protagonisti domenica pomeriggio di una sfilata di moda nella suggestiva cornice del convento San Francesco, accompagnati in passerella dai nipotini, figli, amici e parenti. Nei panni di veri e propri modelli, quindi, hanno indossato abiti colorati, borse e collane prodotti dalle mani degli artigiani locali. L’iniziativa si è rivelata un successo, grazie anche al coinvolgimento della classi terze e quarte dello Ial, che hanno curato l’estetica e le acconciature dei modelli; due ragazzi dell’Istituto Zanussi si sono invece occupati di dare supporto alle attività di backstage. Il pomeriggio è stato accompagnato dalla musica dal vivo dei Lune Troblante.
Il detto “l’età è solo un numero” è si è trasformato in realtà e il segreto, come ha raccontato Liliana Zille, novantenne tra i protagonisti della sfilata, «è mangiare bene tenersi in forma». «Non mi aspettavo tutto questo – prosegue –. Sono molto emozionata e allo stesso tempo felice di poter stare insieme a tante persone». In passerella anche la 102enne Maria Natalia. «Sono molto felice – ha raccontato –. È la prima volta che prendo parte a una sfilata e non potevo chiedere un regalo migliore».
L’iniziativa è stata organizzata dalla stilista pordenonese, Cinzia Cibin, e dall’operatrice sanitaria, Elisa Santarossa, in collaborazione con l’asp Umberto I e Casa Serena. Tutti gli abiti indossati dagli anziani e dagli accompagnatori sono stati realizzati dall’esperta Cibin. «È la terza sfilata che organizziamo assieme alle residenze per anziani – racconta –. Gli abiti nascono da tessuti di stoccaggio che ricavo dalle aziende, anche di pregio. Utilizzo stoffe sempre molto colorate per dare vita a capi che si possano utilizzare tutti i giorni e anche in occasione di cerimonie. Ho avuto il piacere di incontrare i venti modelli che hanno accettato di fare la sfilata e, insieme, abbiamo studiato degli abiti ad hoc».
Per la casa di riposo Umberto I di Pordenone quello di ieri è il primo grande evento aperto al pubblico dopo la pandemia da Covid. Pertanto, anche da parte della responsabile della struttura, Ilaria Di Leo, l’emozione è stata tanta. «È la prima volta che ospitiamo un’iniziativa simile e devo dire che fin da subito siamo stati molto contenti – rileva –. La vita delle persone anziane non termina in casa di riposo e grazie a momenti come questo possono riscoprire la loro identità; è per questo che abbiamo accettato subito la proposta. Considerando anche che si tratta del primo grande evento post-pandemia abbiamo voluto aprire le porte a tutta la cittadinanza». Alla sfilata non è voluta mancare l’assessore alle Politiche sociali, Guglielmina Cucci. «Si tratta di un’iniziativa importante per tutta la comunità – ha dichiarato –. Il valore aggiunto è dettato dallo scambio intergenerazionale. Gli anziani vengono solitamente interpretati come delle persone con difficoltà; ritengo invece che rappresentino un patrimonio straordinario che deve essere tramandato a tutta la comunità». «Spesso coinvolgiamo i nostri i ragazzi nelle attività organizzate dal territorio – rileva la docente dello Ial Patrizia Pinaffo –. Gli studenti sono sempre molto entusiasti, avendo la possibilità di mettere in pratica quanto apprendono in classe».
