Non potrà far conto sul rito immediato Bujar Fandaj. All’assassino di Vanessa Ballan verranno contestati anche i reati di stalking e revenge porn, ragion per cui il kosovaro dovrà affrontare l’udienza preliminare e poi tutto l’iter processuale ordinario.
È quanto stabilito dal sostituto procuratore, Michele Permunian, per il processo all’artigiano che dovrà rispondere del femminicidio di Vanessa Ballan, la 26enne di Riese Pio X, madre di un bambino di 5 anni e che al tempo del delitto era incinta di dodici settimane, uccisa a coltellate nella sua casa di Spineda, il 19 dicembre scorso.
[[ge:gnn:tribunatreviso:13995851]]
L’imbianchino a marzo scorso aveva mandato alla Procura della Repubblica di Treviso una propria dichiarazione spontanea scritta con la quale intendeva dimostrare di non essersi recato da Vanessa con il preciso intento di ucciderla, ma per parlare dei motivi per cui la donna lo aveva denunciato, alla fine di ottobre, per stalking e revenge porn.
Una dichiarazione che non ha convinto Procura e pubblico ministero: quando Vanessa aveva sporto querela aveva dichiarato ai carabinieri che Bujar, con cui avrebbe intrattenuto un rapporto clandestino fino alla scorsa estate, l’avrebbe anche ricattata tramite dei video ripresi durante la loro intimità per ottenere altri rapporti sessuali.
Uno di questi era stato mandato anche al compagno, Nicola Scapinello. Quella la molla che avrebbe spinto la giovane donna a rivolgersi agli uomini dell’Arma.
[[ge:gnn:tribunatreviso:13962002]]
Il motivo per cui Fandaj si sarebbe accanito su di lei starebbe nel fatto che la donna, che portava in grembo un figlio che non era suo, non aveva la minima intenzione di tornare con lui.
Vanessa è stata uccisa da otto coltellate, sei profonde e due superficiali: due hanno lesionato i polmoni, una il cuore. Prima delle coltellate, la giovane donna è stata picchiata al capo e al volto, e aveva cercato di difendersi con le mani.
A trovarla, ormai senza vita, è stato il compagno Nicola quando è tornato a casa. I due erano fidanzati sin da quando erano ragazzini. Bujar la ricattava, minacciava di diffondere i video che aveva conservato di una loro relazione.
Per Vanessa quell’uomo era diventato un incubo: diversi erano stati gli episodi di stalking, ai quali si era aggiunta anche un’aggressione al supermercato dove lavorava la giovane, l’Eurospin di Riese. Lui era stato esplicito e brutale nelle sue minacce: «Ti ammazzo».
Gli investigatori hanno ritenuto solidi e schiaccianti gli elementi che hanno portato al suo arresto con l’accusa di omicidio.
Si avvia quindi la procedura processuale ordinaria per il 40enne kosovaro: rimane confermato che entro la metà di giugno le indagini saranno chiuse. Poi avrà 20 giorni per poter essere interrogato e chiarire la sua versione dei fatti.