Tutto secondo copione a Imola? Insomma… la Ferrari esce sicuramente delusa dalle qualifiche odierne, soprattutto dopo le premesse poste dalla giornata di venerdì. Il quarto tempo di Charles Leclerc e il quinto di Carlos Sainz non sono quanto si aspettavano i due piloti e i milioni di tifosi della Rossa. Non è però necessario stracciarsi le vesti o arrivare a precipitose conclusioni.
Certo, fa storcere il naso vedere la Scuderia di Maranello alle spalle non solo dell’implacabile Max Verstappen, bensì anche delle due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. Cionondimeno, bisogna ricordarsi di un paio di punti fermi dai quali non si può prescindere.
Numero 1. Era palese che la Red Bull non fosse in difficoltà quanto lasciassero intendere le prove libere. Figuriamoci se, nei momenti topici, le pur valide Racing Bulls potevano essere davvero superiori alle monoposto della “casa madre” o almeno di quella pilotata da chi, ormai da un paio d’anni, sta cannibalizzando il Circus.
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Numero 2. La SF-24 ha dimostrato di essere una vettura in grado di dare il meglio di sé in gara, non sul giro secco. Dunque, come si suole dire, “ci sta” che oggi abbia sofferto più del previsto. Non è una qualifica al di sotto delle aspettative a dover generare depressione e frustrazione, così come non dovevano essere le prove libere di ieri a partorire facili entusiasmi.
Il Cavallino Rampante ha vinto la causa in primo grado e ha perso in appello. Tutto però può essere reso vano, in un senso o nell’altro, dalla Cassazione, la cui sessione plenaria avrà inizio alle ore 15.00 di domenica 19. Solo allora sarà il momento di emettere verdetti.