La raffica di decreti che il governo Meloni prevede di approvare nelle prossime settimane, prima delle elezioni Europee, è al centro di “interlocuzioni” tra i tecnici di palazzo Chigi e Quirinale. La conferma arriva dal Quirinale, che nega qualsiasi “scontro” ma sottolinea che come sempre c’è “doverosamente una costante attenzione alle effettive ragioni di urgenza che sono alla base dei decreti”. L’abuso della decretazione di urgenza, tentazione di tutti i governi sempre censurata dal Colle, è stato criticato da Sergio Mattarella in occasione della firma del decreto Milleproroghe 2022 e poi ancora nel gennaio 2024 promulgando la legge annuale sulla concorrenza. Moral suasion che sembra aver inciso poco, considerato che durante il passaggio parlamentare il recente decreto Pnrr è stato infarcito di norme estranee al piano di ripresa e prive dei requisiti di urgenza.
E ora, ricostruisce Repubblica, sono in arrivo la bellezza di sei decreti in poche settimane: quello di Matteo Salvini sul condono edilizio, una riforma dei giudici di pace, il provvedimento che crea l’agenzia che dovrebbe vigilare sui bilanci delle società sportive, quello sulle liste d’attesa nella sanità, un altro del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e un nuovo decreto “salva infrazioni” di Raffaele Fitto.
Il prossimo consiglio dei ministri è previsto mercoledì prossimo e in quella data dovrebbe approdare sul tavolo del governo il “salva-casa” salviniano uno dei provvedimenti sui quali l’interlocuzione è in corso. Nei giorni scorsi c’erano stati intensi contatti Chigi-Quirinale su un altro decreto, il dl agricoltura del ministro Lollobrigida, che proprio in seguito a questi contatti è stato modificato dal governo.
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