Oltre che dell’ormai tradizionale (e iconico) duello tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka, non si può non parlare del fatto che il WTA di Roma sia stato nettamente di maggiore aderenza alle premesse originarie, rispetto a quanto accaduto in ambito ATP. Un dato, questo, che va inquadrato più ampiamente.
I fatti: in questa stagione sul rosso, nei due tornei che hanno visto protagonisti insieme uomini e donne, a livello di 1000, i destini sono stati profondamente diversi. Da una parte gli uomini, con i problemi fisici dei big (ma anche le loro scelte), alcune debacle importanti e l’emergere di protagonisti variabili sul rosso proprio come accadeva negli Anni ’90 e primi 2000. Dall’altra le donne, con un vero e proprio duopolio, che poi sarebbe monopolio in classifica visto che Swiatek ha un vantaggio colossale nei confronti di Sabalenka.
Una finale, quella raggiunta dalle due giocatrici, trovata in maniera diversa: per la polacca senza neanche l’ombra di un brivido, per la bielorussa rischiando tantissimo agli ottavi contro Elina Svitolina (l’ucraina alla fine l’ha battuta, ma 9-7 al tie-break del terzo set). Per le due è il quarto confronto sulla terra rossa, un fatto che eguaglia due leggende del gioco, Chris Evert e Martina Navratilova, in quanto a sfide sulla superficie da numero 1 e 2 del ranking mondiale.
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Swiatek e Sabalenka, insieme, sono la quinta e sesta giocatrice ad aver raggiunto le finali di Madrid e Roma nella stessa stagione: prima di loro Dinara Safina, Simona Halep, Serena Williams e Ons Jabeur (2009, 2013, 2017 e 2022 rispettivamente). Se il match divertirà anche solo la metà di quanto accaduto nella finale spagnola, sarà un signor gusto per il pubblico capitolino. Il fatto è, però, che potrebbe non essere così.
Tutto l’anticipo che Swiatek ha sulla palla, unito alla sua grandissima capacità di usare a piacimento un vasto repertorio, può essere motivo di vantaggio soprattutto quando ci sono 600 metri sul livello del mare in meno da dover gestire rispetto alla Caja Magica. Nelle classiche condizioni da rosso, stile Parigi, la numero 1 WTA è in maniera sin troppo evidente la favorita. Servirà una versione di Sabalenka a tinte molto potenti per togliere alla sua avversaria il primato al Foro Italico, ma anche quella potrebbe non bastare.