Nei compiti per casa affidati ai servizi sociali denunciano le angherie subite. Quattro bambini sono stati allontanati negli ultimi due mesi per maltrattamenti in famiglia, su disposizione della magistratura minorile, in collaborazione con l’amministrazione comunale. I casi sono stati affrontati, con grande coraggio, anche da membri della giunta e dei servizi sociali del Comune dove si sono verificati.
I maltrattamenti si sono verificati all’interno di due famiglie, che provengono dall’estero ma che vivono ormai da un decennio nel Portogruarese. I protagonisti di questi episodi sono due uomini, entrambi ben inseriti nel tessuto lavorativo del territorio. Ma in famiglia le cose non vanno per il verso giusto: entrambi padri di due figli, facevano subire ai bambini angherie, umiliazioni dal punto di vista mentale e soprattutto fisico. Si tratta di situazioni più volte denunciate alla locale stazione dei carabinieri, che hanno inoltrato le segnalazioni alle Procure competenti per le rispettive indagini e riflessioni. Da qui il coinvolgimento del sindaco attuale e dei servizi sociali.
L’aiuto fornito dal Comune e dagli assistenti, tuttavia, non è bastato a cambiare la situazione all’interno delle mura domestiche. Al punto che i bambini hanno più volte raccontato il loro inferno, o attraverso pensieri scritti o attraverso il dialogo intessuto con gli assistenti sociali, diventati meritevoli di avere la loro fiducia. Il personale specializzato, insomma, non ha potuto raddrizzare i comportamenti dei padri violenti, in compenso però ha svolto un importante ruolo di sentinella, intercettando il disagio dei minori, registrandone la crescita continua e segnalando la situazione - tristemente immutata - alle autorità competenti.
La svolta è arrivata nelle ultime settimane: la Procura minorile di Trieste ha stabilito che quei bambini non potevano più restare nelle loro famiglie. Così, come confermato anche dall’amministrazione comunale, che ovviamente non è potuta scendere in ulteriori dettagli, sono stati trasferiti in altrettante strutture protette, lontane da quei genitori che li avevano tormentati per anni. Due bambini da una parte e due bambini da un’altra, avendo però cura di non separare tra di loro i fratelli.