PAVIA. È precipitato dal quarto piano della Torre A del Dea, al San Matteo, sotto gli occhi di alcune persone che si trovavano nel cortile sottostante, a due passi dall’ingresso del pronto soccorso e dai ricoveri delle ambulanze. L’uomo aveva 68 anni: nonostante i soccorsi tempestivi per lui non c’è stato nulla da fare. I medici hanno tentato di salvargli la vita ma le condizioni erano troppo gravi. Gli accertamenti della squadra volante della questura vanno verso l’ipotesi di un gesto volontario. La vittima, che abitava a Pavia, non era ricoverata in ospedale e, da quanto risulta, non aveva neppure parenti ricoverati nella struttura.
Secondo le indagini, avrebbe scelto la torre dell’ospedale per mettere in pratica un proposito che forse meditava da tempo. I familiari, sentiti dagli agenti, hanno spiegato che l’uomo stava attraversando un periodo difficile, di forte depressione.
L’allarme all’ora di pranzo
Il dramma si è consumato verso le 13 di domenica. Il 68enne è salito sulle scale esterne a cui si accede dal cortile ma potrebbe anche essere arrivato dal reparto (al quarto piano, che sarebbe in realtà il secondo dall’ingresso principale, c’è quello di Medicina generale). Una volta sul ballatoio ha superato la ringhiera di ferro e si è lanciato giù.
Oltre al parapetto i ballatoi delle scale sono dotati anche di una rete che però serve solo a tenere lontani i piccioni e che è facile da aggirare. Sono stati alcuni dipendenti dell’ospedale a dare l’allarme: sul posto sono subito intervenuti i medici che hanno provato a rianimare l’uomo a lungo. Alla fine sono stati costretti ad arrendersi.
Le indagini
Le guardie che svolgono il servizio di vigilanza interna hanno precluso l’area al transito delle persone e ai mezzi per tutto il tempo necessario ai soccorsi e agli accertamenti della polizia. Nella zona sono stati poi posizionati dei paraventi.
Intanto gli agenti della volante della questura hanno svolto i rilievi necessari e sentito alcune testimonianze. Le indagini si sono concentrate anche in ospedale: all’inizio, infatti, si era ipotizzato che l’uomo fosse ricoverato in un reparto (nei reparti del San Matteo le finestre sono comunque chiuse e non sarebbe possibile aprirle), ma poche verifiche sono bastate per capire che invece l’uomo era un ospite esterno. Non indossava il braccialetto che viene posizionato a tutti i degenti e gli accertamenti nei reparti hanno escluso anche che fosse un dipendente della struttura. Gli agenti della volante hanno informato i familiari, che si sono subito precipitati in ospedale, dove hanno ricevuto la drammatica notizia. Ai poliziotti hanno confermato che il loro caro stava attraversando un periodo di forte depressione. —