TRIESTE Danni e disagi. La strada dal Bivio al Castello mangiata in due punti. Una voragine all’altezza dell’hotel Miramare e una frana più su, nel parcheggio oltre la sbarra, la rendono ancora oggi impraticabile ai pullman dei turisti. Capita allora che i pullman intasino il Bivio per far scendere i turisti, destinati adesso a raggiungere il Castello a piedi. Da tempo sono stati annunciati i lavori: partiranno dopo la seconda metà di luglio per concludersi entro l’anno, auspica il Comune.
Note sono anche le soluzioni pensate per alleggerire il traffico in questa situazione. Far arrivare i turisti in treno fino alla stazione di Miramare, gioiello di architettura, per consentire loro di accedere al Castello attraversando l’omonimo parco. Vale anche per chi arriva dalla parte opposta della città: i pullman parcheggerebbero al Trieste Airport, visitatori sui treni fino a Miramare. E ancora, farli arrivare via mare, a bordo del Delfino Verde fino a Grignano, per permettere loro di accedere all’altro versante del parco.
Tutte soluzioni che però non convincono le associazioni di guide turistiche del territorio: «Oltre a essere poco praticabili, cozzano con l’idea di turismo accessibile che perseguiamo», dicono le rappresentanti di Federagit, Associazione guide turistiche Fvg e Nord-est guide Fvg, rispettivamente Marzia Arzon, Francesca Pitacco e Donata Ursini, chiedendo di partecipare al tavolo di discussione.
«Le soluzioni proposte sono ideali per giovani e singoli turisti, ma proibitive per gruppi e crocieristi, che rappresentano la fetta più consistente dei nostri visitatori - spiega Pitacco -. Finito il periodo delle gite, i turisti in arrivo a Trieste sono per lo più adulti che camminano poco. E anche la maggior parte dei crocieristi ha una certa età».
Pietro Scagnol, guida di Trieste, scende nel dettaglio: «Quattro su cinque dei miei clienti sono anziani. Non si può pretendere che percorrano 1,3 km a piedi dal Bivio di Miramare fino al Castello e nemmeno che da Grignano salgano sempre a piedi verso il parco».
«L’altro giorno un gruppo di 75enni ha cancellato la prenotazione per Miramare e optato per Duino, figuriamoci quando si chiederà loro di fare la strada sotto il sole cocente», gli fa eco Donata Ursini.
«L’idea di usare il treno fino a Miramare è ecologica – così Arzon – ma poco praticabile. È impensabile che i nostri gruppi o le famiglie con bambini scendano alla stazione e attraversino il parco per arrivare fino al Castello. Un tour a Trieste dura in media due giorni e i tempi dei viaggi organizzati sono contati: qualche ora a Miramare e poi via per un’altra meta. Quando gli operatori si rendono conto che i tempi delle visite si sono allungate, tendono a rinunciare».
Proprio Arzon, presidente regionale di Federagit, ha di recente scritto una lettera a Promoturismo, per suggerire, in sinergia con le altre rappresentanti, la loro possibile soluzione. «Premesso che la strada dal Bivio a Miramare deve tornare a essere percorribile in tempi ragionevoli, chiediamo che vengano messe subito a disposizione delle navette dal Bivio a Miramare. Solo così Parco e Castello torneranno finalmente di nuovo accessibili a tutti».
