PORDENONE. La banca e la finanza, ma con una visione pragmatica legata al mondo delle imprese, sono state la sua passione. L’impegno di Gianmarco Zanchetta è sempre stato quello di far crescere le comunità in cui ha lavorato. In Veneto, ma anche in Friuli Venezia Giulia dove è stato sia direttore generale della Banca di credito Pordenonese, sia direttore generale di Friulia, la holding regionale, durante l’ultima amministrazione di Renzo Tondo.
Il manager, 73 anni (era nato il 17 settembre del 1950) si è spento a Belluno dopo una breve e aggressiva malattia, che lo aveva spinto a lasciare un impegno a cui teneva, come quello di presidente della Fondazione Opera sacra famiglia di Pordenone. Con il Friuli occidentale il legame non si è mai interrotto, anche perché il figlio Alessio vive proprio a Pordenone.
Zanchetta era un profondo conoscitore del Nord Est e delle dinamiche economico sociali e questo gli derivava proprio dall’aver lavorato praticamente in tutto il Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Esperienza che univa a una innata capacità relazionale. Presidente del Rotary di Belluno dal 2022, era un alpino e un uomo orgoglioso delle proprie radici.
Tra gli istituti di credito in cui aveva lavorato: Banca Cattolica del Veneto a Belluno, Banca Antoniana a Padova, Banca Popolare di Vicenza, Bcc del Garda. Poi in Friuli Venezia Giulia dove aveva lavorato, prima che per la Banca di Credito cooperativo Pordenonese, anche per la Cassa Rurale e Artigiana di Azzano Decimo.
Un ricordo affettuoso degli anni della Bcc Pordenonese è quello di Paolo Rossi. «Proprio con il direttore Zanchetta – racconta la – sono arrivato alla Bcc e ho ricominciato a fare il lavoro che amavo. Lui aveva chiara la visione di quella che doveva essere la banca del territorio e anche se dopo quella esperienza ha avuto molti altri incarichi prestigiosi, è sempre rimasto legato a Pordenone.
Quello che poi è stata l’evoluzione della banca, grazie al lavoro del direttore Pilosio che è subentrato, è nata da quella che era la visione di Zanchetta». In quegli anni aveva anche caldeggiato l’unione tra la Bcc Pordenonese e quella di San Giorgio e Meduno, ma il tentativo non andò a buon fine.
Consulente e consigliere di amministrazione in importanti società di Milano, negli anni della direzione generale di Friulia – anni difficili, della crisi economica post 2007 – si era concentrato sulla tenuta del sistema delle imprese.
«Lo avevo conosciuto tramite il consigliere Paolo Santin – ricorda Isidoro Gottardo, ai tempi coordinatore del Pdl – e si creò un bel rapporto di stima e collaborazione. Era un uomo di banca sì, ma molto pragmatico, con una forte vocazione alle imprese. Ricordo che condusse brillantemente l’operazione, per niente facile, di riorganizzazione del gruppo Santarossa. Sono molto dispiaciuto per la sua scomparsa, era una persona di valore che ha lavorato sempre per il bene del territorio. Alla famiglia le condoglianze».
Gianmarco Zanchetta lascia, oltre al figlio Alessio, la moglie Rosanna, la sorella e i nipoti. Un momento di preghiera avrà luogo lunedì 13 maggio, alle 11m alla Casa funeraria De Dea Gelisio, in via Sarajevo a Belluno.
