La città di Chasiv Yar nell’Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente distrutta. Lo mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall’agenzia internazionale Associated Press: moltissimi edifici sono carbonizzati e rimane intatta solo la cupola dorata di una chiesa, il cui corpo però è stato gravemente danneggiato. La cittadina, […]
L'articolo Ucraina, la città orientale di Chasiv Yar è quasi completamente distrutta. Gli Usa accusano Mosca: “Usate armi chimiche nel conflitto” proviene da Il Fatto Quotidiano.
La città di Chasiv Yar nell’Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente distrutta. Lo mostra un filmato ripreso da un drone e pubblicato dall’agenzia internazionale Associated Press: moltissimi edifici sono carbonizzati e rimane intatta solo la cupola dorata di una chiesa, il cui corpo però è stato gravemente danneggiato. La cittadina, che prima della guerra aveva 12.500 abitanti, è quasi abbandonata e sembra emergere da una visione apocalittica: file di condomini di media altezza sono anneriti dalle esplosioni, perforati da buchi o ridotti a cumuli di legname e muratura. “La distruzione mostra la tattica della terra bruciata che la Russia ha utilizzato durante più di due anni di guerra”, scrive Ap. Conquistare Chasiv Yar darebbe all’esercito russo il controllo di una collina da cui attaccare la spina dorsale delle difese orientali ucraine, gettando le basi per un’offensiva ancora più pesante.
Intanto proseguono gli attacchi anche sulle altre città: almeno 14 persone sono rimaste ferite da un bombardamento missilistico avvenuto mercoledì sera a Odessa, nell’Ucraina meridionale. Dall’altro lato, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto durante la notte 12 droni ucraini sulle regioni di Bryansk, Kursk, Belgorod, Rostov e sul territorio di Krasnodar. In mattinata, inoltre, Kiev – attraverso il portavoce dell’intelligence militare Andry Chernyak – ha accusato l’esercito di Mosca di aver lanciato droni kamikaze dal territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata, approfittando del fatto che le forze ucraine non possono rispondere al fuoco per evitare un incidente. Le truppe russe, viene spiegato, hanno attrezzato le rampe di lancio per i droni proprio accanto al sesto reattore della centrale.
Nel frattempo il Dipartimento di Stato Usa ha pubblicato una nota in cui accusa la Russia di aver violato la Convenzione Onu sull’uso delle armi chimiche, utilizzando la cloropicrina, un agente chimico soffocante, contro le forze ucraine. Più in generale, afferma Washington, le sostanze antisommossa vengono utilizzate dall’esercito di Vladimir Putin “come metodo di guerra”. “L’uso di tali sostanze chimiche”, viene riferito, “non è un episodio isolato ed è probabilmente dovuto all’intenzione delle forze russe di rimuovere le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia”. Gli Stati Uniti, viene ricordato, stanno sanzionando più di 280 individui ed entità per imporre costi aggiuntivi alla Russia sia per la sua aggressione straniera che per la repressione interna. La risposta di Mosca arriva attraverso l’ambasciatore negli Stati Uniti Anatoly Antonov, che definisce le accuse “odiose e infondate“: “È come se Washington non capisse che la Russia e i russi non possono lasciarsi intimidire dalle loro decisioni”, afferma, accusando gli Usa di “prendere di mira le aziende nazionali dell’alta tecnologia, dei trasporti e dell’energia, con l’obiettivo di eliminare la concorrenza dal mercato”.
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