Lui è ebreo e non tollera l’uso strumentale dell’antisemitismo. «Non è antisemita chiedere conto delle sue azioni, signor Netanyahu».
Lo ha detto il senatore indipendente democratico Bernie Sanders, che ha risposto in questo modo alle accuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale le manifestazioni di protesta nelle università americane sarebbero mosse da un sentimento antisemita «paragonabile all’ascesa del nazismo in Germania».
In un video postato su X, il senatore ebreo del Vermont ha accusato Netanyahu di «insultare l’intelligenza del popolo americano» evocando l’antisemitismo per distrarre l’attenzione dalla politica del «suo governo estremista e razzista» nelle operazioni militari a Gaza. «No, signor Netanyahu – ha dichiarato Sanders – non è antisemita o pro-Hamas sottolineare che, in poco più di sei mesi, il suo governo estremista ha ucciso 34 mila palestinesi e ferito più di 78 mila, il 70 per cento dei quali sono donne e bambini».
Il video di due minuti e mezzo include un elenco delle conseguenze della guerra a Gaza, compresa la distruzione di infrastrutture, ospedali, università e scuole, compresa la morte di quattrocento persone che lavoravano negli ospedali. Sanders, che a gennaio aveva spinto inutilmente al Senato un disegno di legge che vincolava gli aiuti a Israele al rispetto dei diritti umani e della legge internazionale, ha detto che il governo Netanyahu aveva bloccato in modo irrazionale l’arrivo di aiuti umanitari diretti a Gaza, «costringendo alla fame e alla malnutrizione migliaia di bambini».
In un messaggio finale dai toni aspri, il senatore ha affermato: «Signor Netanyahu, l’antisemitismo è una forma vile e disgustosa di fanatismo che ha portato dolore per milioni di persone». «Ma, per favore – ha aggiunto – non insulti l’intelligenza del popolo americano con il tentativo di distrarci dalle politiche immorali e illegali del suo governo estremista e razzista. Non è antisemita chiedere conto delle sue azioni».
I commenti del primo ministro israeliano seguono le manifestazioni di protesta nei campus americani e le denunce da parte di studenti ebrei che hanno detto di essere stati minacciati e di avvertire un clima diffuso di odio nei loro confronti. In alcuni video finiti sulla rete si vedono manifestanti anti-Israele urlare agli ebrei «tornate in Polonia» e «tornate in Bielorussia». Nel corso di un’audizione al Congresso sono emerse accuse che riguardano la Columbia University di New York, dove studenti ebrei sarebbero stati insultati e minacciati.
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