UDINE. Una ripresa di troppo con il telefonino ha dato vita a una lite tra alcuni ragazzi alla Casa dell’Immacolata. È accaduto nelle prime ore di giovedì 28 marzo, al termine della cena: i sorveglianti dei minori (al momento ci sono una settantina di giovani di nazionalità perlopiù egiziana, che ora seguono il Ramadan) hanno preferito chiamare subito le forze dell’ordine per evitare che le cose degenerassero e che la lite si trasformasse in una mega rissa, come più volte accaduto in passato.
Così, in via Chisimaio, attorno alle 2, sono sopraggiunte due Volanti della Questura cui si sono aggiunte due pattuglie del carabinieri del Nucleo Radiomobile di Udine.
«Si è cercato subito di sedare un principio di rissa – spiega il presidente della Fondazione Casa dell’Immacolata Vittorino Boem –, la lite è nata tra due ragazzi che dormono nella stessa stanza. Uno armeggiava con il cellulare e l’altro non voleva essere ripreso e in sua difesa sono poi intervenuti altri ragazzi. Visti gli animi carichi, i tre sorveglianti hanno chiamato le forze dell’ordine così da poter bloccare la rissa sul nascere».
La preoccupazione degli operatori era alta, visto che alcuni dei minori stavano utilizzando scope a mo’ di bastoni. «Ringrazio il tempestivo intervento delle forze dell’ordine – sottolinea Boem – perché, in questo modo, i ragazzi si sono subito calmati. Quando inizia una zuffa per diversi di loro è normale reagire con l’utilizzo di strumenti atti a offendere, è nella loro mentalità. Bisognerebbe agire diversamente, con soluzioni differenziate per chi non dà problemi ed è tranquillo, concentrando le risorse maggiori per chi (per fortuna la minoranza) è invece più turbolento».
I residenti, questa volta, non sono stati richiamati dal trambusto, ma sottolineano la necessità di una soluzione tale da tenere impegnati i minori nell’arco della giornata.