foto da Quotidiani locali
Il loro rapporto si era deteriorato da tempo ma lui non si era rassegnato. E per questo voleva ancora condividere con la moglie i momenti di intimità. Lei no. L’ha presa con la forza tre volte nel giro un mese, tra novembre e dicembre 2014, procurandole anche ferite che l’hanno costretta a rivolgersi al pronto soccorso.
Per violenza sessuale e lesioni nei confronti della moglie (oggi ex) un uomo di 50 anni di Roverbella (di cui non faremo il nome per tutelare l’anonimato dell’ex moglie, ndr) è stato condannato dal giudice Giacomo Forte (pubblico ministero Michela Gregorelli) a 5 anni e 6 mesi di reclusione, più la pena accessoria di interdizione da qualsiasi ufficio. L’imputato è stato invece assolto per il capo di imputazione relativo alle lesioni perché il reato è prescritto. In due casi la violenza sessuale è stata portata a compimento, nel terzo episodio è stata solo tentata.
È stato quando la moglie ad un certo punto si è ribellata non potendo più sopportare quanto stava succedendo ormai da un mese. Ha preso coraggio ed è andata al pronto soccorso per farsi visitare e refertare per alcuni lividi sul corpo mentre cercava di sottrarsi all’aggressione a sfondo sessuale del marito.
In quel momento è scattata anche la denuncia alle forze dell’ordine. Al termine delle indagini l’uomo è stato rinviato a giudizio.
I tre casi contestati al 50enne sono tutti avvenuti nell’ambito delle mura domestiche. In tribunale a Mantova c’è stato l’atto finale del procedimento giudiziario, iniziato nel 2014 e quindi durato una decina d’anni, dopo che nelle precedenti udienze erano stati sentiti alcuni testimoni e la parte offesa.
Alla lettura della sentenza non erano presenti in alula né l’imputato né la parte offesa.
