L'età avanza e le suore domenicane sono rimaste solo in cinque. È questa la motivazione che ha portato alla dolorosa decisione di chiudere il monastero Matris Domini di Bergamo, dopo 751 anni di onorato servizio alla comunità.
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L’età avanza e le suore domenicane sono rimaste solo in cinque. È questa la motivazione che ha portato alla dolorosa decisione di chiudere il monastero Matris Domini di Bergamo, dopo 751 anni di onorato servizio alla comunità.
Suor Angelita Roncelli, congedandosi dalla città a ridosso della Pasqua, ha spiegato: “Non siamo più una comunità, ma una ‘famigliola’. Fatichiamo a portare avanti le attività liturgiche e le incombenze quotidiane, e non possiamo neppure eleggere una nuova priora”.
Cosa sarà dell’imponente struttura? La chiesa di origine romanica, ristrutturata in stile barocco nel Seicento, resterà luogo di culto e probabilmente passerà alla parrocchia di Pignolo. Tutto il complesso è vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti.
Al suo interno si trova un piccolo tesoro: un mini museo inaugurato nel 2000, aperto al pubblico nel fine settimana, dove sono conservati affreschi medievali tra i più antichi della Lombardia.
Il monastero, composto da una foresteria con dieci camere e gli spazi in uso alle religiose, potrebbe essere ceduto a un’altra comunità religiosa. Questa la speranza di Suor Angelita, perché continui a restare un punto di riferimento per la comunità religiosa bergamasca.
Le cinque suore di Bergamo si trasferiranno entro settembre in Toscana, nel monastero di Santa Maria della Neve e San Domenico, a Pratovecchio Stia, in provincia di Arezzo, dove ad attenderle c’è un’altra comunità.
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