Diana aveva 89 anni. Poche settimane fa la festa per le nozze di titanio della coppia
TRICESIMO. Nella sua lunga e operosa esistenza l’amore per la famiglia e la passione per il lavoro si sono intrecciati indissolubilmente fondendosi in un nome: quello dei Moroso. Ha suscitato profondo cordoglio la scomparsa di Diana Mansutti, morta lunedì sera all’ospedale di Udine dove era ricoverata da una settimana.
Originaria di Tricesimo, era nata il 26 novembre del 1934. Fu l’incontro con Agostino Moroso, all’inizio degli anni Cinquanta, a cambiare la sua vita: lui aveva cominciato presto a fare il tappezziere, diventò capofabbrica in un’azienda di Tricesimo.
Lì si conobbero e si innamorarono. Decisero di mettersi in proprio: fu così che nel 1952 diedero vita alla Moroso con l’obiettivo di produrre e realizzare divani, poltrone e complementi d’arredo. Cominciarono da un laboratorio di imbottiti, disegnando e producendo gli articoli. Si sposarono il 24 febbraio del 1954, e da quell’unione sono nati Roberto e Patrizia.
Con il loro coinvolgimento in azienda, negli anni Ottanta è iniziato un percorso di ricerca nell’ambito del design d’autore accompagnato dalla presenza di Patrizia alla direzione artistica e di Roberto nell’amministrazione.
Nel tempo, la Moroso Spa è diventata una realtà industriale consolidata a livello internazionale. Nel 2022 la famiglia ha festeggiato 70 anni di attività e, poche settimane fa, Agostino e Diana hanno celebrato i 70 anni di matrimonio.
Negli anni Sessanta l’azienda si è trasferita a Tavagnacco in via Nazionale, dove Agostino e Diana hanno continuato ad assicurare la loro presenza assidua. Nell’annunciare la scomparsa di Diana, la famiglia la ricorda come una donna che «ha rappresentato, fin dai primi anni ’50, un punto di forza e un riferimento per l’azienda e l’intero territorio produttivo udinese».
La sua lungimiranza imprenditoriale e l’indiscussa perseveranza hanno accompagnato l’azienda per oltre 70 anni, ispirando il lavoro di Agostino, Roberto, Patrizia e di diverse generazioni di dipendenti e collaboratori. «La sua incredibile caparbietà, curiosità ed energia – ricordano i familiari – resteranno un ricordo indelebile, così come la sincera dedizione verso la sua azienda e l’affetto verso le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerla».
I funerali saranno celebrati nel duomo di Tricesimo giovedì, alle 16. L’azienda resterà chiusa per lutto.
«Diana e Agostino hanno rappresentato un raro esempio di coppia molto unita sul piano familiare e su quello del lavoro, avviando un’attività artigianale a Tricesimo prima di trasferirsi a Tavagnacco – ricorda il sindaco di Tricesimo Giorgio Baiutti –. Diana è stata un capitano d’industria che ha diretto la parte amministrativa dell’azienda dove si è recata fino al diffondersi della pandemia».