TRIESTE Il Timavo ha svelato uno dei suoi mille segreti. Dopo 23 anni di esplorazioni e scavi nella grotta denominata Luftloch (dal tedesco 'grotta cherespira'), il cui accesso si apre sul fondo di una dolina di Trebiciano, sul Carso triestino, gli speleologi della Società Adriatica di Speleologia (SAS) hanno finalmente raggiunto un nuovo tratto inesplorato del fiume sotterraneo.
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Nello scorso fine settimana una squadra di 12 speleologi della SAS ha raggiunto il nuovo fondo della grotta in cui scorre il fiume a oltre 300 metri di profondità. Un risultato storico, che segna un altro, importantissimo tassello nella mappatura del misterioso fiume e delle sue caverne sotterranee. La notizia è stata data oggi da Marco Restaino, della Sas, nel corso di una affollatissima conferenza stampa svoltasi al Circolo della Stampa. Da oltre due decenni Restaino ha lavorato per il raggiungimento di questo grande risultato che riporta il nostro territorio e Trieste alla ribalta, come culla storica e centro attivo della speleologia internazionale. Giunti con non poche difficoltà sul fondo, gli speleologi hanno provveduto a un primo sommario rilievo della cavità e al campionamento di acqua e sedimenti per le successive analisi scientifiche di laboratorio. Ad aspettarli, alcuni protei, immobili nelle acque per la prima volta illuminate dalla luce artificiale.