Colpo di scena per il rapper Sean P Diddy Combs, meglio noto come Puff Daddy. Gli agenti federali della sicurezza nazionale hanno fatto irruzione nelle abitazioni di Los Angeles e Miami dell’artista. Il blitz rientra nell’ambito di un’indagine in corso, condotto dalle autorità federali di New York, per possibile traffico sessuale. Nel novembre 2023 Puff Daddy era stato accusato di abusi domestici, coercizione sessuale, violenze e stupro dalla sua ex partner per oltre un decennio Cassie, una cantante r&b che aveva messo sotto contratto con la sua etichetta Bad Boy. Il rapper aveva negato con forza le accuse e poi patteggiato in modo “amichevole” senza diffondere la cifra dell’intesa.
Cinque cause legali in quattro mesi. Un record “negativo” per Puff Daddy. L’ultima risale febbraio scorso con il producer Rodney Lil Rod Jones che ha accusato il rapper di averlo aggredito, costretto a fare sesso con prostitute e di aver subito violenza fisica mentre lavoravano assieme all’ultimo album. La causa in ballo è di 30 milioni di dollari.
L’avvocato di Diddy, Shawn Holley, ha definito le accuse contro il suo cliente “stravaganti” e ha accusato Rod di mentire: “Un bugiardo che racconta eventi che sono pura finzione e non sono accaduti. Non è altro che un trasparente tentativo di guadagnare titoli sui giornali. Abbiamo prove schiaccianti e indiscutibili che le sue affermazioni sono complete bugie. I nostri tentativi di condividere questa prova con l’avvocato del signor Jones, Tyrone Blackburn, sono stati ignorati, poiché il signor Blackburn si rifiuta di rispondere alle nostre chiamate. Affronteremo queste accuse stravaganti in tribunale e intraprenderemo tutte le azioni appropriate contro coloro che le avanzano”.
L'articolo Puff Daddy indagato per traffico sessuale: perquisite le case a Los Angeles e a Miami proviene da Il Fatto Quotidiano.