Scattano domani i Mondiali di short track a Rotterdam, il grande evento che conclude la stagione. In casa Italia c’è grande attesa per questa rassegna iridata, con la squadra azzurra che si presenta in Olanda con tante ambizioni e con l’obiettivo di replicare l’eccellente prestazione dell’anno scorso, quando le medaglie conquistate furono quattro.
Il protagonista indiscusso del Mondiale di Seul fu un monumentale Pietro Sighel, che vinse un clamoroso titolo iridato nei 500 metri, aggiungendo anche l’argento nei 1500 metri e poi guidando sul podio la staffetta maschile (argento) e quella mista (bronzo).
L’altoatesino è ancora la miglior carta da medaglia per l’Italia, anche se la stagione di Coppa del Mondo lo ha visto ottenere un po’ meno di quello che si sperava, soprattutto nei suoi 500 metri, dove Sighel non è mai riuscito a salire sul podio in una gara dalla concorrenza davvero elevatissimo. Pietro, però, è uomo da grandi appuntamenti, come ha dimostrato agli ultimi Europei, totalmente dominati con una pazzesca tripletta d’oro a livello individuale.
Può essere ancora il Mondiale di Pietro Sighel, ma è già quello del ritorno sul ghiaccio di Arianna Fontana. Una convocazione arrivata forse un po’ a sorpresa quella della campionessa valtellinese, che ritrova il ghiaccio dopo una lunghissima pausa. Da capire ovviamente la condizione della nativa di Berbenno, che nelle ultime settimane si è allenata in Canada proprio per preparare al meglio questi Mondiali. Se nelle gare individuali Fontana è un’incognita, la sua presenza può davvero essere fondamentale soprattutto per le staffette.
A livello individuale ci si aspettano segnali comunque da altri azzurri come Luca Spechenhauser, Elisa Confortola e Gloria Ioriatti. In Coppa del Mondo sono arrivati tanti bei piazzamenti, anche molte finali A soprattutto nelle distanze più lunghe. I nostri portacolori dovranno essere bravi a sfruttare anche delle occasioni, che possono capitare in un Mondiale, dove la tensione è alta e gli errori sono dietro l’angolo.
Le speranze maggiori di medaglia, oltre a Sighel, arrivano soprattutto dalle staffette. Nella mista l’Italia si presenta come una delle migliori nazioni e può anche puntare al metallo più prezioso in una gara dove gli azzurri hanno sembra ben figurato. Più complicato il discorso per gli altri due quartetti (uomini e donne), ma entrambi hanno le possibilità di salire sul podio, suggellando quello che può essere un altro grande Mondiale per lo short track azzurro.