La tedesca Rheinmetall, uno dei più importanti produttori di armi europei, ha chiuso il bilancio 2023 con un incremento dei ricavi del 12%, ad oltre 7 miliardi di euro mentre il risultato operativo (ricavi meno costi di produzione) supera i 900 milioni, anch’esso in deciso aumento. Gli utili finali si attestano a 586 milioni di euro (+ 9%). Il dividendo per gli azionisti è stato alzato da 4,3 a 5,7 euro per azione. Ne beneficeranno soprattutto i fondi americani Capital Research, Wellington e Fidelity, primi tre azionisti con quote rispettivamente del 5%, 4,9% e 3%. Nell’ultimo anno le azioni della società sono salite del 70%, in linea con le performance di altri produttori di armi, tra cui l’italiana Leonardo.
Ma sono le attese per i prossimi mesi ad essere particolarmente rosee, con un portafoglio ordini mai così ricco. Ciò dipende dalla generalizzata corsa al riarmo innescata dalla guerra in Ucraina e alle forniture che vengono già oggi indirizzate a Kiev. Il gruppo tedesco produce molte delle munizione utilizzate sul campo di battaglia ucraina, oltre ai carri armati Leopard e ai veicoli blindati Lynx. Per la prima volta nella sua storia, la società si attende di portare quest’anno i ricavi intorno ai 10 miliardi di euro. A fine 2023 il portafoglio ordini di Rheinmetall ammontava a 38,3 miliardi di euro, un nuovo massimo, dopo i 26,6 miliardi di euro dell’anno precedente.
Come si legge nella presentazione dei dati “Il 2023 si è caratterizzato per significativi aumenti delle vendite nei settori dei sistemi per veicoli e delle armi e munizioni. Entrambi hanno beneficiato soprattutto della crescita della domanda dovuta alla svolta innescata dalla guerra in Ucraina. Dal 1° agosto 2023 le attività operative di Expal Systems sono entrate a far parte del Gruppo Rheinmetall. Grazie alle capacità produttive notevolmente ampliate disponibili, in particolare nel campo dell’artiglieria, dei mortai e delle munizioni di medio calibro, Rheinmetall ha ulteriormente ampliato la sua posizione di importante fornitore delle forze armate della NATO”.
La sola divisione armi e munizioni ha garantito nel 2023 ricavi per 8,2 miliardi di euro, più che raddoppiando la cifra dell’anno precedente. Spiccano in particolare due accordi quadro pluriennali per munizioni per carri armati (3,2 miliardi di euro) e munizioni per artiglieria (1,4 miliardi di euro) con lo stato tedesco, nonché ordini diretti dall’Ucraina per un volume di circa 1,7 miliardi di euro.
L’amministratore delegato Armin Papperger afferma che: “Un nuovo decennio di politica di sicurezza è iniziato. In questa situazione, noi di Rheinmetall siamo grati di poter dare un contributo decisivo al ripristino della capacità di difesa del nostro Paese. Non risparmieremo alcuno sforzo per adempiere a questo compito di importanza nazionale. Stiamo investendo massicciamente, costruendo nuovi stabilimenti e aumentando significativamente il nostro personale”. Il manager poi annuncia “Nell’ultimo anno fiscale abbiamo raggiunto un record di vendite e utili. In termini di EBIT prima dell’allocazione del prezzo di acquisto, siamo vicini alla soglia del miliardo di euro. In tutto ciò che facciamo, il nostro obiettivo principale è quello di essere un partner capace della Bundeswehr tedesca e delle forze armate dei nostri alleati e amici e quindi, soprattutto, servire la pace in Europa”.
L'articolo Per Rheinmetall salgono ricavi, profitti e ordini di armi grazie all’Ucraina. La società: “Siamo al servizio della pace” proviene da Il Fatto Quotidiano.