foto da Quotidiani locali
MILANO. Lo aveva detto e giurato davanti al giudice che non era stato lui, che il Dna non era il suo. E ora le sue parole sono stata confermata dagli accertamenti genetici della Polizia scientifica. Stanislav Bahirov, il calciatore dilettante della Vogherese è uscito dal carcere milanese di San Vittore nel quale si trovava da fine gennaio con l’accusa di aver violentato una ragazza diciannovenne in un’area cani al quartiere Niguarda di MIlano la notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso. Il gip Alberto Carboni ha accolto l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dall’avvocata Daniela Damiano.
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Il venticinquenne era stato arrestato all’esito delle indagini della Squadra mobile e della pm Rosaria Stagnaro. Secondo quanto era stato ricostruito quella notte, la giovane, dopo una discussione con i propri familiari si era allontanata da casa. Una volta all’esterno aveva incrociato Stanislav Bahirov che, approfittando del suo stato, secondo le accuse l’avrebbe indotta a seguirlo in un’area isolata all’interno di un’area verde nella periferia nord di Milano. Il venticinquenne l’avrebbe quindi costretta a bersi il contenuto di una bottiglia di vodka al punto da farle perdere i sensi e, a quel punto, approfittando dello stato di prostrazione della ragazza, l’avrebbe costretta a subire atti sessuali. La ragazza si era risvegliata dopo aver perso conoscenza ed camminando in stato confusionale era stata notata da un passante che aveva attivato i soccorsi. I medici della clinica del centro antiviolenze della Mangiagalli avevano certificato nessuna lesione ma la presenza di liquido seminale. Gli investigatori con una meticolosa analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e mirati servizi di osservazione effettuati nella zona dell’episodio erano arrivati al venticinquenne. Lo stesso era stato poi riconosciuto dalla vittima.
Nell’interrogatorio di garanzia Stanislav Bahirov aveva ammesso di aver incontrato quella sera la ragazza e di averci parlato, ma al contrario di quanto gli veniva contestato di essersi allontanato quando la diciannovenne, in stato di ubriachezza, gli avrebbe fatto intendere di volere un rapporto. Al giudice aveva inoltre indicato la presenza di altri due uomini seduti sopra una panchina poco distanti da loro.