Una realtà consolidata, che affonda le radici nel territorio friulano da oltre 65 anni, ma che forse non è ancora conosciuta come merita dal grande pubblico e dagli stessi friulani.
Parliamo dell’acetaia Midolini, a Manzano, la più grande del mondo, così come certificato dal Guinness dei primati. E per la prima volta, a partire da domenica 3 marzo (repliche in aprile, maggio e giugno) sarà possibile visitare le cantine dove sono collocate centinaia di botticelle realizzate con sette tipi di legno diverso, con il mosto che diventerà aceto.
E gli aceti più antichi e preziosi hanno addirittura 50 anni, ma ce ne sono anche di 30, 20 e così via. I visitatori, previa prenotazione obbligatoria per motivi di sicurezza (il numero delle presenze deve essere contingentato), scrivendo alla e-mail info@midolini.com oppure telefonando al numero 0432-754555 avranno l’occasione di fare una vera e propria “esperienza balsamica”, in un viaggio enogastronomico attraverso i sapori della nostra terra.
Dopo la visita (inizio alle 10) dei locali storici della balsameria più grande al mondo, è in programma una degustazione guidata della gamma dei balsamici, dai più giovani ai più invecchiati.
Successivamente ci sarà una degustazione di una selezione di tre formaggi locali artigianali, abbinati con altrettanti balsamici e con le perle Midolini.
Per accompagnare questa esperienza, il visitatore potrà scegliere tra un calice di Prosecco Rosacroce Midolini o uno spritz Millesimato, appositamente preparato con il balsamico Millesimato.
Il percorso si concluderà sulle note del cioccolato fondente e del gelato artigianale, sempre abbinati ai balsamici. Oltre all’appuntamento del 3 marzo, sono previste altre tre aperture dell’acetaia prima della pausa di agosto, precisamente il 21 aprile, il 12 maggio e il 16 giugno.
La famiglia Midolini è impegnata nella produzione di condimenti balsamici d’eccellenza da 65 anni. Il capostipite Lino Midolini, partendo da una prima batteria di 25 botti di legni pregiati selezionati, iniziò a cuocere e invecchiare i mosti d’uva autoctoni, tradizione friulana che risale agli antichi romani di Aquileia.
Gloria, figlia di Lino, ha raccolto il testimone coniugando l’artigianalità del passato con una visione moderna, interpretando le esigenze dei mercati.