DIGNANO. L’impressione, leggendo la ricostruzione accusatoria, è di trovarsi di fronte a un bando di gara cucito su misura.
C’era la necessità di acquistare uno scuolabus per il trasporto degli alunni delle scuole di Dignano e allora l’addetto alle vendite della “Stefanelli” spa di Pianiga (Venezia), concessionaria della Iveco bus, avrebbe dettato all’impiegato dell’Ufficio tecnico del Comune, incaricato della procedura di appalto, cosa scrivere nel capitolato, onde garantirsi l’affidamento.
Fin qui, appunto, l’ipotesi formulata dalla Procura di Udine. Un film che la difesa non soltanto contesta, ma ritiene anche essere stato sceneggiato pescando tra equivoci ed errori interpretativi cui soltanto l’istruttoria dibattimentale potrà dare la giusta evidenza.
Il processo a carico di Luca Gasparini, 59 anni, residente a Pianiga, e di Loris Menegazzi, 55, di San Vito di Fagagna, chiamati a rispondere di concorso in turbata libertà degli incanti, comincerà il 3 aprile. Il decreto di rinvio a giudizio è stato emesso ieri dal gup del tribunale di Udine, Matteo Carlisi, all’esito di una lunga discussione che, pur a fronte delle «pregevoli argomentazioni» delle difese, non è bastata ad approdare a una sentenza di proscioglimento.
Nato come costola dell’inchiesta sul “clientelismo” nell’aggiudicazione degli appalti pubblici di opere e forniture nel Comune di Premariacco, il fascicolo ruota attorno alle presunte collusioni che gli imputati avrebbero intrattenuto per condizionare l’esito della gara.
Fu proprio la Stefanelli ad aggiudicarsi l’affidamento, peraltro a una somma più alta rispetto a quella indicata nell’offerta economica: non i 91.869 euro, con ribasso del 9,43 sull’importo di 101.436, bensì 123.752 euro, considerato l’adeguamento per il trasporto disabili comunicato il giorno stesso della determinazione.
Ma sono soprattutto i mesi che precedettero l’apertura delle buste ad avere impegnato la Guardia di finanza. La turbativa si sarebbe realizzata nella fase di predisposizione del bando: Gasparini indicava le caratteristiche tecniche dello scuolabus Iveco bus commercializzato dalla Stefanelli e Menegazzi, investito dell’incarico di Responsabile unico del procedimento, recepiva, riportandole nel capitolato.
Finendo poi – sempre secondo la tesi del pm Giorgio Milillo – per invitare a partecipare alla gara un solo operatore, invece dei cinque previsti.
«Le ipotesi sono smentite dalla stessa documentazione della procedura, che è stata interpretata in modo sbagliato», ha sostenuto l’avvocato Maurizio Conti, che difende Menegazzi.
«Gli scuolabus hanno caratteristiche tecniche rigorosissime: sempre le stesse e vincolate dal codice della strada», ha spiegato l’avvocato Alberto Berardi, che assiste invece Gasparini, ricordando come Iveco copra più dell’80 per cento del fabbisogno di scuolabus in Italia e Stefanelli sia l’unico concessionario presente sul territorio.
«È stato scelto per ragioni di merito – ha aggiunto il legale –. È normale che le amministrazioni comunali chiedano a chi conosce la materia come predisporre un bando e non ci si può scandalizzare se poi a vincere siano i leader indiscussi del mercato».