Rissa alla stazione delle corriere di Treviso, denunciato un quindicenne. È lui il responsabile che a suon di calci e pugni ha mandato all’ospedale due coetanei, uno con il naso fratturato e 30 giorni di prognosi e l’altro con ferite minori e tre giorni di prognosi. È quanto confermato da Roberto Scardino, dirigente delle Volanti che, martedì mattina, sono intervenute sul posto per mettere fine alla colluttazione tra minorenni.
Al loro arrivo all’ex Siamic, la folla di studenti che si era formata attorno ai ragazzi si è diradata, lasciando l’autostazione in un clima irreale. Protagonisti della zuffa, un gruppo di quattro ragazzini che se le sono date a casaccio, per colpire e fare male, senza proferire una parola, neppure un’offesa. Solo botte, tante, senza manifestare un minimo di pena nei confronti dei ragazzini feriti.
Il motivo di tanta violenza? Sembrerebbe questione di normali dinamiche tra adolescenti. Nulla, comunque, che possa giustificare il comportamento del quindicenne dal piumino blu, che non ha fermato la carica nemmeno quando il suo avversario è rimasto a terra inerme. Anzi, ha rincarato la dose con un calcio sulla testa. Non un buffetto, un colpo sferzato con tutta la forza che aveva nelle gambe.
Immagini che tolgono il fiato. E purtroppo non sono le prime. L’azienda di trasporto ha anche segnalato le grida raggelanti, che incitavano allo stupro, di un gruppo di ragazzini rivolte all’autista donna del bus sulla linea Pieve-Conegliano, giorni fa.
Solo pochi mesi fa, a metà ottobre scorso, era arrivato alla nostra redazione un video dove quattro ragazzine, in attesa di salire sul bus, se la davano di santa ragione sotto gli obiettivi delle fotocamere degli smartphone dei loro coetanei, che anche in quel caso si sono ben guardati dall’intervenire.
«Stiamo facendo di tutto per tutelare gli autisti e i viaggiatori», interviene il presidente di Mom, l’azienda di trasporto pubblico locale, Giacomo Colladon, «abbiamo messo steward, ingaggiato delle guardie armate presenti in 5 stazioni, facciamo pattugliamenti, eppure nulla sembra bastare. Quello che succede all’autostazione di Treviso succede anche in quella di Oderzo, di Castelfranco, di Conegliano. La situazione sta diventando ingestibile e non possono rimetterci le brave persone. È ora di prendere provvedimenti più incisivi: questi ragazzi vanno puniti» sentenzia Colladon.
Una zona costantemente sotto l’occhio del ciclone chiamato violenza. Il 9 febbraio scorso un altro minorenne è stato picchiato barbaramente da un gruppo di coetanei che volevano rubargli telefono e cuffiette, evento che ha portato alla denuncia di sette persone.
Ventiquattro ore dopo un altro episodio: stesso luogo, stessa dinamica, solo che la vittima era un adulto. Protagonisti, da una parte due minorenni, un italiano e un kosovaro, e dall’altra un 54enne tunisino. Una rissa scoppiata per una banale sigaretta rifiutata che ha comportato l’intervento dei carabinieri. Negli ultimi mesi, nonostante lo stringente controllo dell’area da parte delle forze dell’ordine, gli episodi di violenza si sono moltiplicati nel quadrante di via Roma. A fine dicembre un gruppo di ragazzine s’erano rese protagoniste di una rissa culminata nella rapina di un cellulare. Ben più grave l’episodio del 18 novembre quando un 17enne di Casale era stato accoltellato a una mano nella galleria che collega via Roma alla stazione delle corriere. Pochi giorni prima, un gruppo di ragazzini aveva aggredito un 18enne che, per evitare il peggio, aveva dovuto rifugiarsi all’interno del Diemme Caffè. Tutto in pieno giorno, all’uscita da scuola. Come sempre, scene di ordinaria follia.
