Vetrata sfondata al panificio Molino 66 per rubare l’incasso. Il ladro si è disfatto di un borsello, rubato da un’auto a Pordenone
MORSANO AL TAGLIAMENTO. Arrestato dai carabinieri di Fiume Veneto l’autore di un furto con scasso al panificio-pasticceria Molino 66 a Morsano al Tagliamento: il 28enne di Pordenone, Vadim Schirca, originario della Moldavia, è ai domiciliari.
Con un martelletto frangivetro ha sfondato la vetrata della porta d’ingresso, dopo la chiusura del negozio venerdì poco dopo le 14 e ha cominciato a sbattere per terra il cassetto del registratore di cassa per aprirlo.
Nel laboratorio sul retro, però, si era attardata una delle due commesse, che udito il rumore è accorsa in negozio, cogliendolo sul fatto. «Gli ha gridato di andarsene, che avrebbe chiamato i carabinieri, cosa che ha poi fatto», ha raccontato il titolare di Molino66, Alessandro Giacomini.
Il giovane è scappato, salvo ritornare pochi istanti dopo per tentare di riaprire la cassa e rubare qualche banconota. Il proprietario dell’immobile, sentito il trambusto, è accorso in aiuto della commessa, che gli ha indicato la direzione del fuggitivo a piedi.
L’uomo gli è corso dietro in auto, con altri due giovani del posto, rimanendo in contatto col 112. I carabinieri della stazione di Fiume Veneto, giunti subito, hanno bloccato il fuggitivo. In un cestino dei rifiuti hanno trovato un borsello, con documenti e carte di credito. All’indagato è contestata la ricettazione: aveva cercato di disfarsene. E
ra stato rubato da un’auto in via dell’Essiccatoio a Pordenone il 3 gennaio, una volta rotto il finestrino con un mattone. A casa sua i militari hanno sequestrato un’altra tessera rubata e due martelletti, uno era nel cestino, l’altro nel suo giubbotto.
Dinanzi al gip Monica Biasutti, Schirca, assistito dall’avvocato Alessandro Magaraci, ha sostenuto di aver raccolto il portadocumenti nel sottopasso ferroviario e di averlo usato per pagare un biglietto alla biglietteria automatica a Pordenone. Sul furto aggravato dalla violenza sulle cose a Morsano, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha ritenuto la sua versione dei fatti inverosimile: i 28 minuti trascorsi tra il furto (l’allarme dell’auto ha suonato alle 23.07) e l’utilizzo indebito della carta di credito (23.35) fanno presumere che non si tratti di una coincidenza.
Per il gip c’è il concreto pericolo di reiterazione del reato: il giovane non ha un lavoro ed è seguito dal Sert, senza contare la doppia irruzione in pieno giorno al panificio e il tentativo di disfarsi della refurtiva. I domiciliari sono stati ritenuti adeguati: Schirca è stato scarcerato.