PAVIA. Da venerdì 12 a domenica 14 gennaio al teatro Fraschini di Pavia torna la prosa. Il giovane regista Giorgio Santagati porta in scena Boston Marriage, un piccolo capolavoro teatrale che gioca sul non-detto, l’allusione, il paradosso, la parodia graffiante, grazie anche all’interpretazione di tre attrici molto affiatate: Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria e Maria Paiato.
Sono ancora disponibili biglietti per le due serate (20.30) e per lo spettacolo pomeridiano della domenica (16.30).
Un mese di eventi
A gennaio, al Fraschini, sono attesi anche i Solisti di Pavia che si esibiranno il 18 (alle 21) con i fratelli Lucas & Arthur Jussen, al pianoforte. Posti disponibili solo in platea (intero a 22 euro, ridotto over 65 a 18.70 e per i giovani under 30 un prezzo speciale a 5.50 euro).
La sera del 22 gennaio, fuori abbonamento (ore 20.30), va invece in scena Spartiti Manzoniani, letture in occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Una produzione de Il Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con Casa Manzoni, a cura di Davide Gasparro, con Laura Marinoni e Roberto Latini. Spartiti Manzoniani si è avvalso della preziosa consulenza scientifico-letteraria del professor Angelo Stella, studioso della Lingua Italiana e anima di Casa Manzoni, scomparso lo scorso 14 dicembre a Pavia. Biglietti su Vivaticket.
La prosa torna poi il 26, 27 e 28 gennaio con Trappola per topi di Agatha Christie, con Ettore Bassi e la regia di - Giorgio Gallione.
Mentre per l’opera si dovrà attendere il 2 febbraio, con la Madama Butterfly.
Il lavoro di David Mamet
Boston Marriage, che riavvia la stagione nel prossimo fine serttimana, è tratto da un lavoro teatrale del drammaturgo americano David Mamet, sceneggiatore di punta, candidato due volte all’Oscar (la prima nel 1982 con Il verdetto, interpretato da Paul Newman e Charlotte Rampling).
La traduzione è di Masolino D’Amico. La regia è del 43enne veneto Giorgio Santagati che porta in scena questo spettacolo dal 2003 nei teatri italiani.
Boston Marriage – termine che nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo indicava una convivenza tra donne economicamente indipendenti dagli uomini – racconta la storia di due donne, Anna e Claire, dopo che il loro affaire sentimentale è terminato. Anna, dopo la separazione dall’amata, fa la mantenuta di un ricco protettore. Riesce però a riavvicinare Claire che torna con intenti ben diversi da quelli che Anna si aspetta. La riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi farsesco.
Lo spettacolo si spinge oltre la riflessione sull’omosessualità per raccontare le nostre più inconfessabili fantasie, come se la finzione fosse l’unica via percorribile per dire la verità – all’altro, ma soprattutto a se stessi. —
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