GORIZIA. Non sorprende che la Pro Gorizia, proprio nel giorno più importante e atteso, quello della finale di Coppa Italia d’Eccellenza, sia rimasta sconvolta e stravolta dall’improvvisa notizia della scomparsa di Fabio Rosolin, il suo massaggiatore.
Un uomo ancora giovane – era classe 1968 – strappato alla vita da un malore che lo ha colto a metà mattinata, quando si accingeva a raggiunger la squadra a Codroipo.
Rosolin era un professionista serio ma anche un amico vero, un confidente e un’anima dello spogliatoio, una persona capace di farsi voler bene, un trascinatore. Tutte qualità che mancheranno a quel mondo dello sport che, con passione, ha vissuto da sempre, così come mancheranno il suo affetto e la sua umanità alle tante persone care che Rosolin lascia: Francesca, le figlie Nicole e Beatrice, i due fratelli Mauro e Giorgio, i tanti che gli sono stati vicino.
Tra questi, anche l’attuale allenatore della Pro Gorizia, Luigino Sandrin – peraltro uno degli ultimi ad averlo sentito e con il quale Fabio aveva scambiato diversi messaggi di incoraggiamento per la finalissima fino a metà mattinata, domenica – e quello del recente passato, Enrico Coceani, oggi attivo nel club biancoazzurro come responsabile del settore giovanile della Pro Gorizia.
«Ricordo che ero appena arrivato nella società biancoazzurra, forse una dozzina d’anni fa, e ci incontrammo in un bar – racconta Coceani –. Fabio era da sempre una delle anime del tifo, a Gorizia, e gli proposi di darmi una mano in modo più diretto, magari come massaggiatore. Lui prese quell’impegno con entusiasmo e dedizione, seguì tutti i corsi possibili ed immaginabili per svolgere il ruolo nel modo più professionale possibile. La sua carica positiva ti faceva vedere il lato buono delle cose anche nei momenti difficili, e nel tempo Fabio è diventato una risorsa preziosissima per tutto il mondo Pro Gorizia».
Proprio nei giorni scorsi, ricorda commosso mister Luigino Sandrin, Rosolin aveva tenuto un discorso motivazionale nell’incontro organizzato con i tifosi, per avvicinarsi al grande appuntamento della finale.
E in queste ore arriva ovviamente anche il cordoglio ufficiale della società per bocca del presidente Franco Bonanno, che fa sapere che presto verrà deciso in che modo onorare degnamente la memoria di Fabio.
Dopo il lungo periodo della gestione Coceani, Rosolin era tornato al suo compito di massaggiatore in questa stagione, con Sandrin in panchina, e come sempre era stato capace di farsi amare subito dal gruppo. Ma il calcio non era la sua unica passione.
Il suo posto di lavoro era in banca – operava nella sede goriziana di Intesa San Paolo – ma fuori era uno sportivo a tutto tondo.
Un ciclista, anche, tesserato con l’Unione ciclisti Caprivesi e impegnato nella categoria Master in gare di mountain bike, cross country o marathon, oltre che tra i collaboratori dell’attività organizzativa del Trofeo Città di Gorizia e della Go Enduro.
Proprio negli ultimi mesi il suo obiettivo era quello di ritrovare la forma in vista della nuova stagione, dopo l’infortunio causato da un investimento la scorsa estate.
Sì, mancherà veramente a tutti, Fabio Rosolin, anche se la sua presenza continuerà a farsi sentire, il suo spirito positivo sarà motivazione e stimolo ogni volta che un giocatore indosserà la maglia biancoazzurra della Pro Gorizia o un ciclista giallonero dei Caprivesi si alzerà sui pedali per rilanciare l’andatura.
