foto da Quotidiani locali
Lavorare in Comune non è affare per giovani. Almeno nella Marca.
Nei municipi della provincia di Treviso i dipendenti sotto i trent’anni sono pochissimi: la media è del 5% e a risentirne sono soprattutto i cittadini.
Facendo i calcoli, e partendo dai dati processati da Openpolis recentemente pubblicati, gli under 30 sono meno di 200 sugli oltre tremila dipendenti comunali al lavoro negli enti trevigiani.
I motivi? Poca attrattività del lavoro, stipendi troppo bassi, anche per pagare l’affitto, e una mobilità altissima che, tradotto, significa che a partecipare ai concorsi sono sempre gli stessi e così chi vince poi sceglie il posto più vicino a casa, lasciando a bocca asciutta gli altri Comuni che li stavano aspettando.
I numeri del fenomeno
Dal canto loro, i sindaci sono alla strenua ricerca di nuovo personale da inserire, colpa anche di un iter lunghissimo che può durare anche tre anni. E laddove potessero scegliere, il fattore anagrafico resta un plus non indifferente perché, confermano i primi cittadini, negli uffici dove sono presenti i giovani, la qualità del lavoro migliora nettamente.
La statistica di Openpolis si riferisce a dati del 2020, ma le percentuali risultano pressoché immutate.
Secondo i dati, su 94 Comuni sono ben 65 quelli che presentano una quota di giovani uguale o inferiore al 5%, solo 15 invece quelli più giovani con una percentuale uguale o superiore al 10%. Tra questi il migliore è Portobuffolè con una media di under 30 del 20%, bene anche Altivole con il 19% e Paese, al 17%. In totale, comunque, la maggior parte dei lavoratori nei municipi rientra in una fascia di età tra i 50 e i 59 anni, seguiti dai dipendenti che hanno tra i 40 e i 49 anni di età.
Il caso Silea
Una tendenza che non dipende dalle scelte delle amministrazioni, ma che deriva da motivazioni congiunturali che contemplano diversi fattori, da quelli economici a quelli legati al prestigio sociale. Per entrambi non ci sarebbe alcuna soddisfazione, almeno nel passato. Perché le cose sembrerebbero essere in movimento, con qualche cambiamento all’orizzonte.
Emblematico è il caso di Silea. Secondo lo studio, il Comune nel 2020 aveva lo 0% di giovani under 30 al lavoro negli uffici.
In tre anni le cose sono migliorate: «Su 47 figure che ogni giorno lavorano in Comune oggi contiamo cinque under 30 di assunti più altri due che lavorano tramite cooperative o agenzie interinali» spiega il sindaco Rossella Cendron, «Abbiamo attivato un’opera di rinnovamento importante. Abbiamo cercato di mettere in organico tutte le forze che servivano per inserire nuove forze lavoro e ora finalmente si stanno vedendo i risultati di azioni intraprese tre anni fa».
Tra i nuovi assunti nel Comune di Silea ci sono anche due vigili e una giovane all’interno degli uffici e il sindaco non cela le difficoltà riscontrate per arrivare a queste nuove assunzioni: «Bisogna avere diverse risorse per assumere, servono soldi anche per procedere con i concorsi, ma quello che subiamo di più è il problema della mobilità: in tre casi i vincitori del concorso hanno mollato proprio quando dovevano cominciare, preferendo posizioni più vicine a casa. Noi facciamo di tutto per attrarre i giovani, anche affiancare la figura dello psicologo, perché sul lavoro sono brillanti e fanno la differenza».
L’esperienza di Altivole
Altivole invece è uno dei Comuni più virtuosi con la percentuale di giovani al lavoro tra le più alte. Il sindaco è Chiara Busnardo: «Nel 2019 ci sono stati molti pensionamenti e questa è stata la nostra fortuna. Addirittura siamo riusciti ad assumere due giovani in concomitanza a un concorso per una sola posizione da funzionario. Erano persone che già collaboravano con noi, abbiamo avuto la fortuna di trattenerli».
Secondo Busnardo è necessario trovare motivi di attrattività a fronte di una mancata gratificazione economica: «Abbiamo investito sulla formazione del personale, in questo modo siamo riusciti a procedere con la riorganizzazione del nostro ente. Oltre alla formazione abbiamo investito anche sulla coprogettazione, inaugurando uno sportello polivalente: coinvolgiamo sin da subito i più giovani, in modo che possano dare il proprio contributo fattivamente, questo giova a loro, a noi e a tutti i cittadini, il nostro servizio pubblico è notevolmente migliorato».