GRADO. È deceduto all’età di 86 anni, dopo una breve malattia, Luigi Spotorno, nato a Grado e figlio di quel Giovanni Spotorno che per tanti anni fu il messo del Comune (la mamma si chiamava Santina).
Luigi da anni risiedeva in Inghilterra dove si era creato la sua famiglia: la moglie Hazel, i figli Robert e Maria che lascia unitamente agli amati nipoti. A informare della scomparsa di Luigi Spotorno, è stata la figlia che ha parlato con Enrico Bellan, uno degli amici gradesi con i quali lo scomparso teneva contatti.
Maestro della piegatura dei tovaglioli
Luigi era persona conosciuta a livello internazionale come maestro della piegatura dei tovaglioli legata anche al fatto che per ogni importante occasione che riguardava la Casa Reale inglese, creava una speciale nuova piegatura.
Ma creazioni speciali le ideava anche per la realizzazione dei presepi che per diverse volte, grazie agli amici di Grado che hanno seguito pari passo le istruzioni per l’allestimento, ha esposto alla rassegna gradese.
L’inizio della carriera
Fin da giovane decise di girare il mondo a bordo operando nel settore dell’alta ristorazione delle navi passeggeri dove sperimentò la sua passione per la piegatura dei tovaglioli. Alla fine si fermò poi in Inghilterra per stare con la famiglia (proprio all’inizio di quest’anno aveva festeggiato i 60 anni di matrimonio).
Una passione, quella della piegatura dei tovaglioli che lo indusse a pubblicare un libro di grande successo: “Language of Napkin Folding” che contiene le immagini e le istruzioni per la piegatura di un gran numero di tovaglioli adatti per le più svariate necessità e utilizzi, dalle feste alle cerimonie, dai rinfreschi ai pranzi.
Le lezioni ai giovani
Una forte passione che lo aveva anche portato a insegnare questa arte ai giovani, anche in alcune università. «Luigi teneva molto a cuore la sua amata Grado, la sua città natale – lo ricorda oggi la figlia ma il fatto che venisse saltuariamente a trovare i gradesi lo dimostra chiaramente –, ma è stato soprattutto un leale padre di famiglia, e anche un membro attivo della sua chiesa e comunità dove ora viveva».
