SAN PIER La messa in sicurezza del territorio di San Pier da un’esondazione dell’Isonzo passa da una prima azione urgente per limitare la capacità erosiva del fiume. Poi si interverrà sulla sponda e sui circa 200 metri di argine crollato durante le piene di inizio novembre e di questo mese, 400 metri a monte del ponte autostradale. È quanto è stato delineato nel corso del sopralluogo operativo effettuato in questi giorni lungo l’Isonzo, in territorio di Villesse, nell’area prospiciente al tratto di argine eroso in sinistra idrografica, cioé appunto nel comune di San Pier d’Isonzo.
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Al sopralluogo erano presenti il sindaco di Villesse, Flavia Viola, l’assessore di Villesse alla Protezione civile e servizi manutentivi Gian Franco Valenti, il sindaco di San Pier d’Isonzo, Claudio Bignolin, il direttore del Servizio del suolo della Regione, con i funzionari regionali responsabili dell’intervento e i rappresentanti dell’impresa Copetti di Gemona del Friuli che si è aggiudicata i lavori.
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Si tratta di un primo intervento urgente, per una spesa complessiva di 383 mila euro, necessario a seguito del crollo di circa 200 metri di argine in sinistra del fiume Isonzo, lato San Pier, avvenuto a seguito delle piene dei primi giorni di novembre e dicembre. L’operazione, che sarà realizzata dalla Regione, prevede in sostanza lo spostamento del materiale alluvionale che si è accumulato al centro dell’alveo e verso il lato di Villesse a copertura dell’erosione che si è verificata sul versante di San Pier d’Isonzo per un volume stimato di circa 65 mila metri cubi.
Lungo la sponda di San Pier si è, infatti, verificata un’erosione al piede dell’argine e il fiume ha scavato il fondo per molti metri. Durante le piene di novembre e dicembre, com’è stato spiegato durante il sopralluogo, le acque dell’Isonzo hanno appena lambito i rilevati arginali e, comunque, sono state sempre a livello inferiore della quota di campagna lato San Pier. Un tanto per confrontare l’evento di piena nella zona di San Pier con la zona di Poggio Terza Armata, in comune di Sagrado, posta solo qualche chilometro più a nord, dove le acque dell’Isonzo hanno raggiunto una quota superiore rispetto agli argini esistenti, a circa 80 centimetri dalla sommità arginale.
Farà seguito poi la messa in opera di massi di grosse dimensioni lungo la sponda di San Pier per ridurre la capacità erosiva delle acque. Alla fine di questo primo intervento sarà realizzata un’opera provvisionale per contenere le eventuali acque che dovessero esondare nel tratto dove l’argine è crollato. Si stima che questo primo intervento possa venir concluso entro il mese di marzo. Alla fine dei lavori saranno anche risistemate le strade di accesso al fiume sul lato di Villesse, come chiesto anche dagli amministratori del Comune della destra Isonzo. I funzionari regionali hanno evidenziato ai sindaci che già dai primi mesi del 2024 si procederà con il progetto di messa in sicurezza definitiva dell’area e quindi con la successiva ricostruzione dell’argine crollato.
Resta intanto chiusa via Battisti, la vecchia strada di collegamento tra San Pier e Fogliano, sbarrata con dei blocchi di cemento, teli e sacchi di sabbia dal 30 novenbre, da quando cioé la Protezione civile regionale è intervenuta con opere di protezione del territorio di San Pier in caso di esondazione a fronte della rottura dell’argine. «Al momento non abbiamo una richiesta di prorogare la chiusura di via Battisti dopo il 12 gennaio e quindi speriamo la strada possa essere riaperta», afferma il sindaco Bignolin.
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