La Fillea Cgil torna sul problema cantieri. Con un sopralluogo in via Bajardi, in un cantiere di case popolari da ristrutturare con il 110%, i sindacalisti hanno denunciato una serie di presunte irregolarità che saranno comunicate all’Ispettorato del lavoro.
A Mortise, spiega Barbara Schiavo, segretaria della Fillea Cgil, sono stati trovati operai senza ganci di protezione, che usavano una pericolosa carrucola invece di un montacarichi per trasportare il materiale; lavoratori che mangiavano sull’impalcatura, vietato da ogni protocollo di sicurezza; mancanza di strade di cantiere e promiscuità con residenti e pedoni.
«Dopo il sopralluogo in via Pizzamano, a Voltabarozzo, siamo intervenuti in via Bajardi, a Mortise», riferisce Schiavo, «ditte diverse ma irregolarità identiche. Innanzi tutto ci sono per lo più lavoratori stranieri, alcuni di loro parlano pochissimo l’italiano e dunque ci domandiamo se siano in grado di comprendere la normativa sulla sicurezza».
Anche il cantiere di Mortise è un subappalto dell’azienda Hse per un progetto di 457.089,29 euro, iniziato il 24 novembre dell’anno scorso.
Il cantiere di via Bajardi è stato bloccato per molti mesi. Secondo Schiavo la ragione sta nell’organizzazione stessa dei cantieri del Superbonus: «Il paradigma è sempre lo stesso, una stessa ditta ha preso più lavori contemporaneamente e per portarli avanti sposta ciclicamente gli operai da un appalto all’altro. In questo modo sembra che tutti procedano, ma in realtà vanno avanti molto lenti e non si concentrano su nessun lavoro».
Si tratta, proprio come in via Pizzamano, di un intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico di edifici Erp (edilizia residenziale pubblica) di proprietà del Comune.
Come conferma la signora Pierina Zannino, 89 anni, residente in via Bajardi da 60 anni: «I lavori sono stati fermi mesi, tornano a lavorare per alcuni giorni, poi di nuovo stop e i disagi sono stati tanti».
Arrivano anche le risposte dell’Ater e di Hse. «Abbiamo fatto solo da facilitatori per il Comune», specifica il presidente Ater Tiberio Businaro, «gli alloggi in via Bajardi sono del Comune e la ditta è una partecipata di palazzo Moroni. Ci sono tutte le figure responsabili del cantiere, Ater non c’entra. Se saranno dimostrate delle irregolarità ci saranno le persone che se ne assumeranno la responsabilità».
Hse ci tiene a precisare: «La sicurezza è una priorità per noi e un impegno per le imprese selezionate a eseguire i lavori mediante un sistema di qualificazione atto a garantirne la serietà e la solidità. I cantieri sono sottoposti a verifiche costanti da figure professionali dedicate. Alla luce di quanto emerso, approfondiremo ulteriormente quanto segnalato e rimaniamo disponibili a un dialogo con tutti i soggetti preposti per incrementare la sorveglianza della sicurezza dei luoghi di lavoro».