MONFALCONE Sono 16 mila i visitatori che le quattro mostre allestite nel corso di quest’anno dall’assessorato alla Cultura del Comune di Monfalcone hanno attirato nella Galleria comunale d’Arte contemporanea. Numeri che, assieme alla proposta culturale, danno gambe al rinnovo per altri quattro anni dell’accordo di collaborazione tra il municipio e la Fondazione Musei civici di Venezia, che nella propria “rete” annovera anche la Galleria internazionale d’arte moderna di Ca’ Pesaro.
Un’intesa che, superando le difficoltà poste dalla pandemia, si è aperta portando a Monfalcone le opere di Vasilij Kandinskij, affiancate da quelle di altri grandi del Novecento, come Alexander Calder e Afro Basaldella, protagonista con i fratelli Mirko e Dino dell’ultima, in ordine di tempo, mostra prodotta assieme alla MuVe. Inaugurata a fine ottobre, e in calendario fino al 18 febbraio, in sei settimane di apertura è stata vista da 2.950 persone, provenienti anche da fuori regione. «Contiamo di chiudere con almeno 8 mila visitatori complessivi», afferma l’assessore alla Cultura Luca Fasan, confermando il rinnovo a brevissimo dell’intesa, per un nuovo quadriennio, con la Fondazione Musei civici di Venezia, che sta, da parte sua, sviluppando una politica di condivisione del suo patrimonio con un territorio vasto. A Mestre la MuVe ha in corso una mostra dedicata a Chagall, che l’assessore Fasan ha visto, ma non pensa di replicare a Monfalcone. «I progetti che abbiamo sviluppato sono sempre stati tagliati sulla città – sottolinea Fasan –, in base a due linee guida: l’esposizione delle opere dei grandi maestri del Novecento e la valorizzazione degli artisti legati al territorio. Nella mostra dedicata ai tre fratelli Basaldella si sono intersecate».
Con la MuVe quest’anno è stata allestita anche la mostra dedicata a Vito Timmel e Vittorio Bolaffio, vista da oltre 6 mila persone, mentre sul nuovo progetto l’assessore alla Cultura non si sbilancia. Se non per dire: «Sarà qualcosa di importante traguardato al 2025, anno della Capitale europea della Cultura delle due Gorizie». La prima mostra del 2024, attorno alla metà di marzo, sarà costruita invece dalla struttura comunale, che in GcAc porterà un artista espresso dal territorio, ma capace, come Mirko e Afro Basaldella, di creare attenzione oltreoceano. Fondamentale resta in ogni caso la capacità di fare rete, con grandi istituzioni museali (oltre alla MuVe la Galleria d’arte moderna di Roma o il Mart di Rovereto) e associazioni culturali per dare forma a proposte che siano di alto livello, ma anche per sostenerle economicamente. «Ora il contributo della Regione si aggira sui 76 mila euro e il budget complessivo per la Galleria quest’anno ha superato i 200 mila grazie al sostegno di Fondazione Carigo, Bcc Venezia Giulia e imprenditori privati», sottolinea Fasan. Il dialogo con associazioni culturali come Opera Viva e IoDeposito sta permettendo intanto di dedicare gli spazi del Museo della Cantieristica all’arte contemporanea e alla sua esplorazione del presente, cui Monfalcone non ha quindi rinunciato. Ne è un esempio Peripheral Memories, allestita, fino al 7 gennaio, al Muca da IoDeposito e che vede dieci artisti, italiani e internazionali, reinterpretare le memorie del lavoro dopo aver preso contatto diretto con una serie di realtà produttive monfalconesi, anche della nautica, e del territorio.
