foto da Quotidiani locali
GORIZIA. Chissà se qualcuno di loro è mai stato a uno “Speed date”, uno di quegli eventi nei quali i single si incontrano e hanno una manciata di minuti per far colpo sulla lei o sul lui di turno, prima di passare a una nuova conoscenza. Forse no, ma ieri intanto una trentina di giovani goriziani e isontini ha sperimentato un’esperienza decisamente simile declinata però in chiave lavorativa, visto che con loro al tavolo non erano seduti potenziali partner ma piuttosto potenziali datori di lavoro.
Questa la formula (innovativa e pare anche piuttosto efficace) del Recruiting Day Young andato in scena al Punto Giovani di via Morelli, promosso da Regione, Comune e Informagiovani nell’ambito del progetto Let’s Go Job 2023.
Una giornata dedicata agli under 35 alla ricerca di un’occupazione, con la possibilità di conoscere i rappresentanti di quattro aziende insediate nel territorio: Decathlon, Mediaworld, Roadhouse e Ottimax. Per ciascuna, appena cinque minuti di colloquio, venti in totale per confrontarsi con tutte le imprese e vivere anche un’esperienza di crescita personale, un momento per mettersi alla prova. Ovviamente la speranza era per tutti quella di fare centro, e vale tanto per gli aspiranti alla ricerca di un lavoro quanto per le imprese desiderose di trovare i profili giusti da assumere.
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«Chi cerchiamo? Ragazzi e ragazze empatici, positivi, che abbiano entusiasmo e capacità di rapportarsi con i clienti – spiegava a pochi minuti dall’inizio dei colloqui Marco Reho, direttore del punto vendita Mediaworld di Villesse -. Ci sono diverse posizioni che vorremmo coprire, tagliate su più esigenze. Ad esempio gli studenti universitari potrebbero preferire un lavoro durante il weekend, per poi poter studiare e frequentare i corsi in settimana. Insomma, le possibilità non mancano, ed eventi come questo Recruiting Day sono interessanti perché permettono di far incontrare in modo agile la domanda e l’offerta».
«In questo momento stiamo selezionando in particolare tre profili – le parole di Pasquale Lecce, direttore dell’Ottimax di Gradisca -. Per due figure non pensiamo a specifiche competenze, mentre una terza dovrebbe essere più qualificata per il nostro settore elettrico. È la prima volta che partecipiamo a un Recruiting Day e le aspettative sono alte: spesso per la grande distribuzione non è così facile trovare i giovani interessati e motivati».
A proposito di motivazioni, a molti dei candidati che si sono presentati al Punto Giovani – suddivisi in gruppi convocati in diverse fasce orarie – queste sembrano davvero non mancare. «Sono qui perché spero di trovare lavoro, cosa che inviando almeno una cinquantina di curricola non è successa – racconta il 31enne goriziano Matteo Bucciol -. Un’iniziativa come questa può funzionare perché permette un confronto più diretto, faccia a faccia, mi sembra valida. Parlerò a braccio cercando di farmi conoscere: non credo nei discorsi preparati a tavolino». Matteo, amando la tecnologia, si dice particolarmente interessato dal tipo di settore rappresentato da Mediaworld, ma è aperto ad ogni esperienza. Così come Giovanni Marino, ventenne che in attesa di completare gli studi universitari vuole fare qualche esperienza lavorativa. «Cosa mi aspetto da questa formula particolare di colloquio? In realtà è tutto nuovo, non l’ho mai sperimentata, sono curioso di capire come funziona», dice.
Accanto a lui c’è anche Filippo Daniele Ullo, che ha 32 anni ed è di origine catanese, anche se proprio un’esperienza lavorativa (con una ditta collegata a Fincantieri) l’ha portato da qualche mese nell’estremo nordest dello Stivale, a Mariano per la precisione. «Siamo in molti qui oggi, ed è la dimostrazione che i giovani hanno voglia di fare, di mettersi in gioco, a differenza di quanto si tende spesso a dire – la sua riflessione -. Ho già affrontato altri tre Recruiting Day tra Trieste e Monfalcone, sono una possibilità interessante».
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Certo il numero di adesioni è stato un po’ inferiore a quello delle iniziative analoghe di Trieste o Udine (erano convocati in poco meno di cinquanta, si sono presentati in trenta), ma Gianni Fratte della Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione spiega che «la formula di queste giornate, già sperimentata, è efficace, considerando le aziende sono soddisfatte e diversi di questi candidati sosterranno altri colloqui. E anche chi non ci riuscirà, avrà vissuto un’esperienza di crescita, mettendosi in gioco e imparando a proporsi al mondo del lavoro in poco tempo, in modo chiaro e conciso». Un qualcosa che i goriziani potranno apprendere in futuro anche tramite altri percorsi che il Comune intende attivare, sempre attraverso il Punto Giovani. «Che non è solo un importante luogo di aggregazione e confronto, ma anche un riferimento per il mondo della formazione e dell’occupazione – dice soddisfatta la vicesindaco e assessore alle Politiche giovanili Chiara Gatta -. Sono gli stessi ragazzi a chiederlo, e continueremo a lavorare di concerto con la Regione e le agenzie per il lavoro per aiutare i nostri giovani ad affacciarsi al loro futuro lavorativo».