La giunta lombarda ha votato il potenziamento delle Rsa e dato l’ok per una nuova riorganizzazione del lavoro
Potenziamento del sistema delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e delle residenze sanitarie per disabili (Rsd), comprese le comunità sociosanitarie (Css), attraverso lo stanziamento di oltre 90 milioni di euro e riorganizzazione complessiva del lavoro per recuperare medici e personale sanitario nelle corsie. È questo il contenuto dei provvedimenti approvati dalla Giunta regionale della Lombardia e presentati dall'assessore al Welfare, Guido Bertolaso.
Riguardo alla delibera sullo stop ai sanitari gettonisti in Lombardia l'obiettivo dichiarato dell’assessorato al Welfare è quello di recuperare i colleghi che nel tempo hanno lasciato le strutture pubbliche per la libera professione «a gettone».
«Non è nel dna del medico andare a fare il commerciante per servizi occasionali – ha affermato l'assessore Bertolaso in merito alla delibera, immediatamente esecutiva, che dice stop ai “gettonisti“ – Raramente mi accadeva di ricevere tanti messaggi come in queste ore da parte di medici di ogni ordine grado e regione che si complimentavano per questa iniziativa. Anche il ministro Schillaci mandandomi la copia di un'agenzia mi ha scritto: “Grande Guido“. Quindi anche il ministro è d'accordo. E non poteva essere altrimenti perché ci siamo adeguati a una norma di legge predisposta dal ministro nel decreto Bollette. Teniamo sotto controllo tutte le scadenze e sappiamo con precisione chirurgica quando ogni Asst chiuderà il rapporto con i gettonisti».
A tal proposito Regione Lombardia sta promuovendo convenzioni tra aziende, non solo incarichi di liberi professionisti. «Siamo pronti a riassumere tutti - ha precisato Bertolaso -, anche laddove se n'erano andati via in precedenza, nella struttura da cui erano andati via in precedenza».
A oggi sono 1.400 i posti fra dirigenza e comparto coperti con gettonisti in Lombardia per un costo di circa 100 milioni di euro, di cui 20 vanno come spese di servizi alle cooperative. «Essendo poi una legge nazionale, anche le altre regioni dovranno adeguarsi - ha chiuso l’assessore -. C'è chi dice vanno in Veneto e nelle regioni vicine, e per quanto? E' questione di mesi. O vanno tutti in Arabia Saudita e in Norvegia o se vogliono restare devono cominciare a rivedere le loro priorità».
Tra i provvedimenti annunciati c'è anche un aumento di quelli che sono i contributi per le strutture che ospitano le figure più fragili. Nel dettaglio sono stati stanziati 90 milioni di euro per una serie di interventi. Di questi, 40 milioni sono destinati all'incremento delle tariffe die di 5,3 euro a titolo di indice complessità assistenziale (Ica) per gli ospiti tipici di Rsa e Alzheimer, 11 poi i milioni destinati per le residenze per i disabili e per le Css. Quindi 51 milioni in totale destinati come pagamento di tariffe. A seguire 6 milioni per la presa in carico di pazienti Rsd con necessita' speciali dopo valutazione di un tavolo specifico. A seguire, 30 milioni saranno destinati a pagare i farmaci oltre a 2 milioni e mezzo per aumentare di 5 euro la tariffa per il trattamento terapeutico riabilitativo. L'altra parte è dedicata al blocco degli interventi della retta laddove superiore al 2 per cento della media di Ats.