UDINE. L’amministrazione comunale intensificherà il suo impegno nel campo della sicurezza. Quasi a voler sfatare il mito di un centrosinistra poco attento alla tematica, la giunta guidata dal sindaco Alberto Felice De Toni ha annunciato un pacchetto di interventi che contiene diverse novità per Udine, oltre ad aver sostanzialmente confermato tutte le decisioni prese in questo campo dalla precedente giunta di centrodestra (dal presidio di polizia locale in borgo stazione all’implementazione delle telecamere, fino all’unità cinofila che, fondi permettendo, De Toni vorrebbe addirittura raddoppiare).
È il vicesindaco Alessandro Venanzi a introdurre le principali novità in tema di sicurezza, dai vigilantes sui mezzi pubblici agli agenti di sosta nelle strutture di Ssm, dall’avvio della videoanalisi ai vigili di quartiere.
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VIGILANZA SUI BUS
«Il tema della sicurezza è trasversale, non può essere ideologico – ha esordito Venanzi –. Per questo negli ultimi sette mesi abbiamo dato continuità all’azione dell’amministrazione precedente, ponendoci come facilitatori rispetto all’attività, fondamentale, delle forze dell’ordine».
Tra le scelte fatte ultimamente dalla giunta De Toni, c’è quella di dare una risposta alle aggressioni ormai quotidiane (tra verbali e fisiche) sui mezzi di trasporto pubblico.
«Abbiamo a disposizione un finanziamento regionale di 60 mila euro – ha annunciato Venanzi – ed è nostra intenzione utilizzarlo per attivare un servizio di vigilantes privati sui bus. È in corso un’interlocuzione con Arriva Udine per definire tempi e modi.
Crediamo possa essere uno strumento in più per fare stare tranquilli i cittadini che utilizzano i mezzi pubblici così come gli autisti». Da parte sua Arriva Udine si è limitata a commentare l’ipotesi in maniera stringata: «L’azienda è stata informata e siamo in attesa di un incontro organizzativo».
LA REAZIONE DEI SINDACATI
Più articolata la reazione delle sigle sindacali, da tempo in prima linea nel denunciare i rischi che ogni giorno corrono gli autisti: «Cominciano a vedersi segni concreti di un vero interesse per l’incolumità sia del personale a bordo dei mezzi sia per gli utenti – sono le parole di Antonio Pittelli della Fit Cisl –. I vigilantes però dovranno essere uno strumento immediato, soprattutto per dare un segnale ben visibile. Il rischio è che a lungo andare, se fosse solo questo, si percepirebbe un passo indietro dello Stato, a cui spetta l’“esclusiva” della sicurezza dei cittadini».
Per Patrizia Zambon della Uil Trasporti, «la scelta del Comune di Udine può essere un inizio, un primo segnale per disincentivare ciò che sta continuando ad accadere sui mezzi pubblici. L’iniziativa, però, non deve esimere le forze dell’ordine dai normali controlli».
PARCHEGGI E QUARTIERI
Tra le novità di cui ha parlato Venanzi c’è anche l’introduzione degli agenti della sosta. In questo caso a essere coinvolti sarebbero i dipendenti di Ssm, che al termine di una specifica formazione, potrebbero segnalare alla polizia locale episodi spiacevoli o poco chiari nelle aree di parcheggio, e in quelle in struttura in particolare.
«L’accordo con Ssm è in divenire, ci incontreremo nei prossimi giorni», ha assicurato il vicesindaco, che ha pure annunciato l’avvio del progetto dei vigili di quartiere.
«Nel 2024 assumeremo sette nuovi agenti per tale scopo, diventando un presidio costante in ognuna delle ex circoscrizioni, con i residenti che avranno un interlocutore fisso a cui rivolgersi», ha concluso Venanzi.