foto da Quotidiani locali
L’ultima messa nella parrocchia che ha guidato per ventisette anni, a Gazoldo degli Ippoliti, l’aveva celebrata alla fine dell’agosto del 2020 tra gli applausi dei fedeli.
Don Amedeo Ghizzi non c’è più. Il parroco è morto nella tarda serata di venerdì 8 dicembre all’età di 78 anni.
In una nota apparsa sul sito della diocesi, la comunicazione della sua scomparsa. «Il vescovo Marco insieme a tutto il clero mantovano si stringe accanto ai famigliari e agli amici di don Amedeo che ieri, in tarda serata, ha raggiunto la Casa del Padre – si legge – le esequie saranno celebrate dal vescovo Marco lunedì alle 14.30 nella parrocchiale di San Martino Gusnago, dove dalle 9 del mattino sarà traslata la salma».
Don Amedeo riposerà nel cimitero di San Martino di Gusnago. Ieri la salma di don Amedeo è stata portata nella sua abitazione in via Trifoglio 6 a Ceresara dove è stata allestita la camera ardente.
La figura di don Amedeo è indissolubilmente legata al territorio di Gazoldo e delle altre comunità limitrofe, quali Piubega. Ceresara, San Martino di Gusnago (dove era nato il 18 settembre del 1945), Villa Cappella e Bocchere. Ma è sopratutto a Gazoldo che il parroco, laureato in lettere e filosofia alla Cattolica di Milano, ha sviluppato la sua strada di guida della comunità cattolica.
È infatti nel 1981 che viene nominato vicario a Gazoldo per diventarne parroco nel 1993. Quasi quarant’anni. Nel 2013 assume l’incarico di parroco anche di Piubega e san Martino Gusnago. Nel 2020 rassegna le sue dimissioni da parroco e andando ad abitare a Ceresara.
Don Ghizzi era una persona dotata di un notevole bagaglio culturale. Basta pensare che dopo la laurea aveva assunto l’incarico di vice rettore del seminario vescovile di Mantova e di insegnante di Lettere al Ginnasio vescovile.
«Tra le sue competenze – precisa la nota – si ricordano quelle nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, unitamente ad una profonda cultura maturata in anni di studio e preghiera sulle fonti della fede cristiana». Anche il vescovo emerito monsignor Roberto Busti, lo ricorda nel necrologio.