Ivrea
Sarà un contratto di sponsorizzazione a consentire di realizzare quello che viene definito l’intervento di manutenzione che risolverà una volta per tutte il problema delle assi di legno imbarcate e delle viti che sporgono lungo la passerella ciclopedonale sulla Dora e che rischiano di far inciampare pedoni e far ruzzolare i ciclisti.
Nei giorni scorsi la giunta del sindaco Matteo Chiantore ha accettato l’offerta di sponsorizzazione arrivata da parte della Cogeis, l’impresa di Quincinetto che realizzò l’infrastruttura inaugurata dieci anni fa. Lavori per poco meno di 40mila euro che l’impresa realizzerà a sue spese senza gravare sulle casse comunali. Il valore della controprestazione sarà garantita allo sponsor tramite l’installazione di una targa metallica contenente logo e denominazione sociale della società nella postazione ancora da concordarsi con il Comune e delle dimensioni massime di 20x30 centimetri per una durata di dieci anni.
Un bel regalo di Natale per il Comune che sin dai primi mesi dopo il varo della passerella, successivamente intitolata a Natale Capellaro, ha dovuto far fronte al problema delle assi imbarcate. Giusto per inquadrare l’entità del problema: una cinquantina quelle sostituite nel 2014, 180 nel 2015. Nel 2017 l’allora amministrazione comunale aveva stanziato 12mila euro per sostituire alcune assi danneggiate, oltre che dalle intemperie, anche da atti vandalici. E così via nel succedersi degli anni tra una mare di polemiche e il sospetto che l’infrastruttura fosse stata costruita male e senza rispettare l’originale progetto. Perché una volta sostituite quelle assi tornavano ad imbarcarsi dopo pochi mesi.
Ora l’amministrazione comunale sembra finalmente aver trovato la soluzione definitiva al problema con la collaborazione fattiva del costruttore che tra il 2012 e il 2013 realizzò l’infrastruttura che costò 3,5 milioni di euro.
Un primo esperimento è stato effettuato, nel settembre scorso, su sei metri lineari della passerella e i risultati vengono giudicati più che soddisfacenti. A spiegarlo è l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Comotto che proprio sulla passerella sulla Dora Baltea aveva condotto lunghe battaglie dai banchi dell’opposizione.
«Dopo una serie di verifiche tecniche abbiamo scoperto che il problema non sono gli assi di legno che si imbarcano, ma le radici, ossia quei supporti sempre di legno dove vengono avvitate le assi - spiega Comotto -. Sono queste traverse che di fatto portano le assi a deformarsi e quindi a sporgere. Ora sostituiremo queste radici con profilati sagomati in lamiera d’acciaio zincato realizzati ad hoc recuperando le vecchie assi di legno».
Una soluzione, questa, che tra l’altro consentirà di procedere per step senza chiudere al pubblico la passerella recuperando più dell’80% delle assi esistenti che, seppur imbarcate, potranno essere riavvitate sui nuovi sopporti in metallo.