TRIESTE. Da fine ottobre a Nardò, dopo aver concluso la scorsa stagione in Puglia ed essere rimasto fermo nei primi mesi di questo campionato, Lorenzo Baldasso si è rimesso in gioco accettando la proposta del club leccese. Il suo ritorno è coinciso con la lunga striscia di vittorie che ha portato la formazione di coach Di Carlo nella parte alta della classifica prima dello stop contro Udine e del passo falso interno di mercoledì con Forlì. Due overtime tirati proprio alla vigilia di un altro match particolarmente impegnativo come quello che domenica 10 dicembre opporrà Nardò a Trieste.
Una sfida particolare per Baldasso, che in biancorosso ha vissuto gli anni più belli della carriera. Il calendario lo ha privato della gioia di tornare al PalaTrieste, rivedere da vicino le maglie biancorosse sarà per lui comunque una bella emozione. «Un'emozione lunga tre stagioni indimenticabili - ricorda Lollo - per quella che rimane la parentesi più bella della mia carriera. Trieste, ancora oggi a tanti anni di distanza, rappresenta qualcosa di speciale e mi dispiace non poterci tornare per riabbracciare i tanti amici che ho lasciato e tutti i tifosi. Su ogni campo in cui gioco ho ricordi che mi legano a quella maglia, quando sono stato al PalaFerraris per giocare contro Casale Monferrato mi è tornata alla mente la festa promozione. Ma ce ne sono molti altri. Ciò che più apprezzo è che nonostante i cambi di proprietà e di coach, le squadre negli anni hanno portato avanti il discorso della triestinità con tanti giocatori che rappresentano la città. Qualcosa di molto raro, sono fiero e orgoglioso di aver fatto parte di questa storia unica che ricordo con grande nostalgia».
Il presente si chiama Nardò una realtà emergente nella quale l'ex numero 11 biancorosso si trova bene. «Il mio inserimento è stato facilitato dalla conoscenza di tanti compagni con cui avevo giocato nella stagione scorsa e dalconoscere molte delle situazioni di gioco. Abbiamo avuto una lunga striscia di risultati positivi che ci ha rilanciato in classifica, nelle ultime due settimane, in concomitanza con un calendario che ci ha proposto prima Udine e poi Forlì, siamo stati costretti a segnare il passo. Ha pesato il valore delle rivali oltre alla situazione di un’ infermeria che ci ha costretti a giocare senza Smith e Nikolic e con Borra in panchina per onor di firma. Vedremo domenica chi riusciremo a recuperare in un match molto duro. Sappiamo che affrontiamo quella che, con Udine, è la formazione più forte del girone».
Un match sul quale, inevitabilmente, peserà il differente approccio delle due squadre. Trieste, saltando l'impegno contro Chiusi, ha potuto riposare e preparare il match in maniera molto diversa dai suoi avversari. «Da un punto di vista psico fisico il match di mercoledì ci è costato un tesoro di energie. Cercheremo di recuperare nel modo migliore per giocarci le nostre carte consapevoli che battere questa Trieste sarebbe una vera impresa».
FORTITUDO Nel posticipo la capolista Fortitudo ha battuto Rimini 84-77.
