foto da Quotidiani locali
Il discorso di Gino Cecchettin al funerale della figlia Giulia preso come spunto per momenti di riflessione nelle scuole. L’invito del ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, arrivato nelle email delle segreterie scolastiche nella serata di mercoledì è stato recepito anche negli istituti mantovani. Che pure hanno già messo in campo, subito dopo il ritrovamento del corpo della ragazza uccisa dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, molte iniziative per affrontare il tema della violenza sulle donne con ragazzi e ragazze. Anzi, spesso sono stati gli stessi studenti a proporre momenti di riflessione su questo tema. L’invito alla diffusione del discorso di Gino Cecchettin , insomma, arriva su un terreno dove già gli istituti hanno iniziato a seminare.
Gli istituti stanno ragionando sulle modalità con le quali rendere operativo l’invito ministeriale. «Ho letto questa mattina la comunicazione del ministro e ho inoltrato il documento alla responsabile del progetto Educazione alla legalità per predisporre momenti di riflessione partendo dal discorso di Gino Cecchettin – spiega Alessandro Cau, dirigente dell’istituto tecnico Mantegna, dove le ragazze costituiscono il 70% degli iscritti – noi abbiamo fatto in coincidenza della giornata contro la violenza sulle donne una conferenza con una giudice sui temi dei femminicidi e delle molestie». Va detto che, come raccontato nelle scorse settimane dalla Gazzetta di Mantova, un po’ tutte le scuole hanno tenuto iniziative e lanciato progetti sui temi della violenza di genere. Al liceo Classico Virgilio, ad esempio, sono stati i rappresentanti studenteschi a proporre a proporre l’allestimento di una panchina rossa con le foto di Giulia e altre vittime di femminicidio. Anche al liceo paritario Redentore l’incontro con l’associazione in memoria di Chiara Ugolini (ragazza di 27 anni uccisa da un vicino di casa nel 2021) programmata per gennaio. «Una proposta dei nostri ragazzi della Consulta studentesca – sottolinea il direttore generale dell’istituto, Patrizia Graziani – coglieremo l’invito del ministro, naturalmente. Va detto che nella nostra scuola abbiamo attivato dallo scorso anno un progetto di educazione affettiva che si basa su azioni concrete di studenti e studentesse per prendersi cura degli altri».
Anche al Bonomi Mazzolari, dove la componente femminile tra gli iscritti è largamente prevalente, il preside Roberto Capuzzo ha spiegato che deciderà con i docenti come raccogliere l’invito del ministro. Anche alla scuola per adulti, il Cpia, ha recepito l’invito a diffondere il discorso del padre di Giulia. «Abbiamo già avviato nelle scorse settimane riflessioni con gli allievi, adulti e adolescenti, nelle nostre sedi – riferisce il dirigente Massimo Pantiglioni – ora progetteremo nuove iniziative traendo spunto dal discorso del padre di Giulia».
