L’insegna cita: “Per chi è tutto arrosto e niente fumo”. Siamo a Santa Giuletta, dove circa un mese fa ha aperto i battenti il paradiso per i carnivori.
La proposta
Scelta controtendenza visto il largo diffondersi dell’alimentazione plant based, ossia a base vegetale? Forse, ma di certo La Pluma, questo il nome del locale, si rivolge a un pubblico di nicchia, di intenditori di filetti e bistecche pregiate. Sì, perché Simone e Samuel, amici di vecchia data e colleghi nell’ambito della ristorazione per anni, decidono di portare sulle colline dell’Oltrepo Pavese, maialino iberico, angus, diaframma, ma anche carni di canguro e coccodrillo.
Griglia e cucina sono capitanate dallo chef Diego Zurro, mentre Simone lo si vede uscire in sala verso fine serata a controllare che siano tutti soddisfatti.
Samuele, invece, si occupa della sala e anche del bar, con un bancone bar importante: i cocktail vengono proposti sia durante il pasto, in accompagnamento ai piatti, che nel dopo cena. «La missione è quella di offrire un menù alla carta, con materie prime di qualità. La carne che proponiamo, è che è il focus della nostra proposta, è frutto di una ricerca di tagli e varietà particolari. In poche settimane non sono mancati gli apprezzamenti, e siamo soddisfatti di questa partenza».
Materie di qualità
Rapporto qualità/ prezzo più che buono, che - con un po’ di sano campanilismo - batte di certo concorrenti del genere sul versante milanese.
«La scelta della carne è ampia: si varia da diverse zone geografiche, nazioni, continenti, non per altro il fuori menù di questa settimana è il filetto di canguro. Il coccodrillo è il prossimo sulla lista, prima dell'uscita del menù invernale con il cervo padrone indiscusso della stagione».
La cantina
In cantina, la linea è chiara: la carta dei vini è targata Oltrepo Pavese. «La nostra zona ha un gran numero di cantine, famose e meno, grandi competitor nazionali, piccole realtà familiari. Il territorio è talmente ricco nella produzione vitivinicola che abbiamo deciso di investire esclusivamente su chi vive e lavora qui proprio come noi».
